Nicola Gratteri: ''I nuovi boss della 'Ndrangheta sono incensurati e professionisti''Pubblicato: 20 Novembre 2019
di Davide de Bari - Video
Il magistrato a “Otto e mezzo”: “Dal M5s mi aspettavo la rivoluzione, cosa che non c’è stata”
La ‘Ndrangheta una delle mafie più potenti al mondo che è stata capace di creare una “rete invisibile” che collega narcotraffico, vendita di armi, traffico di rifiuti tossici, riciclaggio con l’imprenditoria, massoneria, finanza e politica. E’ di questo che si occupa l’ultimo libro del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri e del professore Antonio Nicaso dal titolo “La rete degli invisibili” (ed. Mondadori), presentato ieri sera al programma televisivo Otto e mezzo condotto da Lilli Gruber. “I nuovi boss sono degli incensurati, professionisti al di sopra di ogni sospetto e muovono le fila degli utili e sono portatori d’acqua al pozzo del capo locale - ha spiegato Nicola Gratteri durante la trasmissione di La7 - Loro si trovano in Calabria, ma anche a Milano, Torino, Reggio Emilia e Verona”. Il libro di Gratteri e Nicaso parla di una ‘Ndrangheta che, nell’era digitale, dispone di tutte le tecnologie dell’alta finanza per investire, riciclare tutti i proventi provenienti dalle sue attività, come l’utilizzo delle cripto valute. E’ così che i due autori hanno voluto smascherare quella ‘Ndrangheta che si crede invisibile all’interno del mondo.

Un altro tema attualissimo, sempre legato al contrasto alla criminalità, affrontato durante la trasmissione della Gruber, è stato la prescrizione che in questi ultimi giorni è tornata alla ribalta delle cronache politiche. “Si è discusso del fatto che la prescrizione deve decorrere con la richiesta di rinvio a giudizio o la sentenza di primo grado, ma poi si è deciso su quest’ultima - ha detto il magistrato calabrese - Io penso che un discorso del genere non vada bene perché dobbiamo domandarci prima per quale motivo un fascicolo resta fermo nell’ufficio del pm per 5 anni e poi nell’armadio del giudice? Il sistema giudiziario messo così è troppo farraginoso, non è proporzionato alla realtà criminale del 2019 e quindi vanno fatte mille riforme per rivoluzionarlo, però tenendo presente la Costituzione. - ha proseguito - Ancora oggi mentre noi parliamo ci sono 4mila carabinieri che si alzano e vanno in giro a fare i notificatori in un mondo ormai concesso a internet dove basterebbe avere la posta certificata per chi ha 18 anni. Questo ho scritto nella riforma presentata qualche anno fa di cui è passato solo un articolo, quello che riguarda il processo a distanza. Un'iniziativa che ha fatto risparmiare 70 milioni di euro che possono essere utilizzati per fare concorsi per operatori, cancellieri e dirigenti. Così si deve ragionare se si vuole cambiare il sistema”. E poi ha aggiunto: “Io da M5s mi aspettavo una rivoluzione che non c’è stata e si è perso molto tempo. Le prime riforme si fanno nei primi sei mesi perché in tutti i governi man mano che passano i mesi ha sempre meno forza. Penso che si sia persa una grandissima occasione”.
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