L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 4 giugno 2020

Mes, ritorna quello strumento per continuare a depredare l'Italia con il consenso degli euroimbecilli soprattutto quelli al governo

Mes, i filo Troika tornano alla carica



di Gilberto Trombetta
3 giugno 2020

Adesso che molti si stanno rendendo conto che i soldi del Recovery Fund saranno pochi, non arriveranno prima del prossimo anno e saranno legati a pesanti condizioni, pre e post, gli ultra-europeisti anti-italiani nostrani, politici e stampa, tornano alla carica col MES per le spese sanitarie.

Ma il SSN i nostri politici negli ultimi anni lo hanno tagliato soprattutto per pagare il pizzo alla UE, sia tramite fondi come il MES e l’EFSF, sia tramite i contributi al bilancio UE: 150,22 miliardi di euro tra il 2000 e il 2018. Oltre che per rispondere alle direttive della Commissione che da sempre chiede tagli e privatizzazioni del SSN.

E infatti i politici, di tutti i colori, hanno tagliato il numero di ospedali del 14,6% (da 1.165 a 1000), il numero di posti letto del 31,9%, riducendoli dai 4,7 per 1000 abitanti del 2000 ai 3,2 del 2017. Hanno tagliato il personale sanitario a tempo indeterminato di 42.888 unità, una riduzione del 6,2% (del 16,3% in alcune Regioni).

E così, per i 20 miliardi del MES – una “miseria” che raccoglieremmo con una semplice emissione di Bond – sono disposti a consegnarci legati mani e piedi come un capretto prima di essere arrostito alla Troika.

Eppure coi soldi sottratti ai cittadini per pagare il pizzo unionista avremmo potuto costruire 500 ospedali da 400 posti letto l'uno (sarebbero 200.000 posti letto in più rispetto a oggi), assumere e pagare per quasi 20 anni 10.000 medici e 50.000 infermieri.

Non solo. Avremmo potuto nazionalizzare ILVA, Austostrade e Alitalia.

E sarebbero avanzate diverse decine di miliardi di euro.

Il vero furto che stanno facendo alle nuove generazioni è questo: 30 anni di avanzi primari in nome delle politiche di austerità imposte dai nostri politici al grido de “Ce lo chiede l’Europa!”.

Il vero furto è la carenza di lavoro, di salari dignitosi, di ospedali, di medici e di infermieri.

Il vero furto è avere trasformato uno Stato che perseguiva la piena occupazione applicando la Costituzione in uno strozzino conto terzi.

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