L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 21 luglio 2020

Energia pulita - Il Marocco si allinea ai paesi più avanzati e punta sull'idrogeno verde

Un Marocco sempre più rinnovabile ora punta sull’idrogeno
-20 Luglio 2020


Roma, 20 lug – Il Marocco è una delle poche nazioni del nordafrica a non avere importanti giacimenti di petrolio e, per tale motivo, fino a poco tempo fa il 90% dell’energia elettrica prodotta veniva da combustibili fossili importati e questo, oltre a creare danni all’ambiente, costava anche una fortuna in termini di valuta pregiata che usciva dalle casse statali.

Per ovviare al problema il governo ha deciso di puntare sulle fonti rinnovabili e dato via alla costruzione di siti a energia solare, tra cui il futuristico progetto di Ouarzazate: una centrale in cui specchi a forma di parabola concentrano i fasci di luce, dirigendoli verso dei contenitori cilindrici in cui si trova del sale fuso, che riscaldato a temperature elevate permette all’impianto di continuare a produrre elettricità anche dopo il tramonto, aumentandone così l’efficienza. Entro il 2030 il Marocco punta a ottenere il 50% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
L’idrogeno pulito del Marocco
Indubbiamente il Marocco è avanti nella produzione di energia pulita rispetto ad altri Paesi africani, ma adesso il governo vuole andare oltre: il mese scorso il ministero dell’Energia ha infatti firmato un accordo con il suo omologo della Ccoperazione tedesco per produrre idrogeno pulito.

La cooperazione tra Germania e Marocco avverrà attraverso due progetti. Il primo, denominato Power-to-X, avrà come scopo la produzione di idrogeno pulito, mentre il secondo quello di accumulare e trasferire esperienza e tecnologie in materia così da creare personale altamente qualificato.

Al momento il Marocco è la prima nazione africana a impegnarsi a produrre idrogeno e i rappresentanti del governo non hanno perso tempo per esprimere il loro entusiasmo riguardo questo progetto che prevede la partecipazione di istituzioni marocchine nella ricerca e nello sviluppo di nuovi metodi di produzione.

La Germania dal canto suo punta ad investire 7 miliardi di euro nella produzione di idrogeno pulito: di questi, 2 miliardi saranno investiti in Marocco a dimostrazione che il paese nordafricano è un partner credibile al pari di tanti paesi sviluppati.

Nessun commento:

Posta un commento