L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 15 settembre 2020

Il lockdown è strumento dell'occidente per distruggere l'offerta ma la Cina non è d'accordo, primo punta sul suo mercato interno, secondo non ha nessuna intenzione di non continuare ad essere la fabbrica del mondo, continua il dumping salariale per sbaragliare la concorrenza occidentale. Le regole sono dettate dal capitalismo dell'Occidente e la Cina riesce ad applicarle meglio, sbaragliandolo

SOSTEGNO DELLA BANCA CENTRALE

La Cina riparte, dai consumi alla produzione industriale
I buoni dati di agosto e i nuovi contagi quasi azzerati dichiarati dal regime sembrano indicare una completa ripresa della seconda economia mondiale

Clienti in un Apple store a Pechino

15 settembre 2020

Una serie di buone notizie arrivano dalla Cina e per la Cina: il paese da cui a gennaio 2020 si è diffusa nel mondo la pandemia di nuovo coronavirus, è il primo a riprendersi dallo shock economico che ha investito la sua possente economia.

I consumi

Per la prima volta nel 2020 e per la prima volta dall'inizio dell'epidemia, i consumi in Cina sono aumentati ad agosto su anno, il che conferma un graduale ritorno alla normalità per la seconda economia mondiale. Ad agosto, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,5% su base annua, secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica (BNS).Questo indicatore chiave dei consumi è precipitato all'inizio dell'anno al culmine dell'epidemia in Cina (-20,5% su un anno a gennaio e febbraio) e si era sempre mostrato in calo, anche se più moderato negli ultimi mesi (-1,1% a luglio).

I consumatori erano ancora cauti nel riprendere una vita normale, nonostante un netto miglioramento nel Paese sul fronte dell'epidemia con solo otto nuovi casi di Covid-19 registrati, secondo i dati ufficiali forniti dal regime.

La produzione industriale

Un altro dato che rivela l’inequivocabile ripresa cinese è quello della produzione industriale che ad agosto continua a crescere più delle attese. Secondo i dati diffusi oggi 15 settembre, la produzione industriale è aumentata ad agosto dell'1,02% e del 5,6% su anno, un dato superiore alle previsioni che prevedevano un 5,2 per cento. A luglio era salita del 4,8 per cento.

La disoccupazione

Ecende anche la disoccupazione ad agosto che registra un 5,6% contro il 5,7% di luglio: si tratta del dato più basso dal 5,3% registrato a gennaio. Il dato tuttavia considera solo la situazione delle aree urbane e non la forza lavoro migrante, che pesa per un terzo circa di quella totale.

L’iniezione della Banca centrale

Nonostante questi segnali positivi, o probabilmente per incentivarli, la Banca centrale cinese è intervenuta ancora a sostegno del sistema economico e finanziario. La Pboc ha iniettato nel sistema 600 milioni di yuan tramite strumenti di prestiti a medio termine ed ha lasciato invariato al 2,95% il tasso Mlf ad un anno.

Gli investimenti fissi sono scesi dello 0,3% annuo nel periodo gennaio-agosto 2020, a 37.880 miliardi di yuan (5.570 miliardi di dollari circa), migliorando il calo dell'1,6% accusato nei primi 7 mesi dell'anno grazie al graduale miglioramento delle attività produttive dopo lo stop per la pandemia del Covid-19. Gli investimenti privati sono calati del 2,8% (dal -5,7% di gennaio-luglio), mentre quelli pubblici hanno visto la loro crescita perdere spinta al 3,2% dal 3,8%.

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