L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 25 novembre 2020

La Fiat di italiano da anni non ha più niente

Sarà la francese Psa a comprare Fca (altro che fusione alla pari)

25 novembre 2020


Che cosa emerge sulla fusione Psa e Fca dal prospetto depositato dalle due case automobilistiche in vista delle rispettive assemblee dei soci

Procedono i preparativi per la fusione tra Fca e Psa. Nella fusione “alla pari”, però, ai fini contabili la casa francese acquista la casa auto italo-americana, come si evince proprio dal prospetto depositato dalle due case automobilistiche in vista delle rispettive assemblee dei soci.

Nel matrimonio finanziario, dunque, i due protagonisti non avranno gli stessi pesi e poteri. Tutti i dettagli.

L’ACQUISIZIONE DI FCA DA PARTE DI PSA

Partiamo proprio da quanto dichiarano le due aziende nel prospetto di fusione. Gli International Financial Reporting Standards, o IFRS, richiedono l’identificazione dell’acquirente (e della società acquisita), così in questa fusione che Fca e Psa continuano a definire alla pari è la casa francese ad essere definita come acquirente. “Sulla base della valutazione degli indicatori ai sensi del principio contabile IFRS 3 e della considerazione di tutti i fatti e le circostanze pertinenti”, afferma il documento, “FCA e la direzione di PSA hanno stabilito che Peugeot SA è l’acquirente a fini contabili”.

PSA AVRA’ MAGGIORANZA CDA

E che di acquirente si tratti lo si evince anche dal fatto che Psa, che comprende i brand Peugeot, Citroën e DS, avrà la maggioranza del consiglio di amministrazione. Il cda di Stellantis sarà composto da 11 amministratori, sei dei quali saranno nominati da PSA (tra azionisti, dirigenti e personale).

IL CEO SARA’ CARLOS TAVARES

Altri indizi sul maggior peso di Psa in Stellantis arriva anche dal fatto che il primo Ceo del nuovo gruppo sarà Carlos Tavares, l’attuale presidente del consiglio di amministrazione di PSA (e Ceo di PSA Group). John Elkann avrà il ruolo di presidente esecutivo.

PREMIO AGLI AZIONISTI DI FCA

E ancora. Ai soci di Fiat-Chrysler sarà riconosciuto un premio, proprio come avviene nelle normali acquisizioni.

EXOR AZIONISTA DI MAGGIORANZA

Insomma, Psa avrà maggior potere nella fusione nonostante Exor, l’azienda della famiglia Agnelli che è ora il maggiore azionista di Fca, manterrà la quota maggiore di Stellantis con il 14,4%. La famiglia Peugeot, con le holding, Epf e Ffp, avrà 7,2% del gruppo seguita dalla banca d’investimento pubblica francese Bpi con il 6,2% e dai cinesi di Dongfeng con il 5,6%. Facendo qualche calcolo, dunque, agli azionisti di Psa andrà, nel complesso, il 19% di Stellantis.


LE MOSSE FUTURE

L’azionariato è comunque destinato a cambiare. Il socio cinese potrebbero vendere entro fine anno 20,7 milioni di azioni a Psa, che sottolinea Mf-Milano Finanza, ha già stanziato 451 milioni di euro. I cinesi, però, potrebbero anche decidere l’ammontare dei titoli Stellantis a terzi. La famiglia Peugeot, a sua volta, potrà salire nel capitale del nuovo gruppo auto del 2,5%, acquistando azioni da Dongfeng o da Bpifrance, che ha la facoltà di ridurre la sua partecipazione del 2,5%.

A parte questi piccoli scambi, i soci di Stellantis si sono impegnati a non vendere azioni per un periodo di tre anni (lock-up). Eccezion fatta se dovesse arrivare una nuova grande acquisizione interesserebbe Stellantis.
I TEMPI

Mentre si definisco i dettagli sulla fusione, Psa e Fca dovranno convolare a nozze entro l’inizio del primo trimestre del 2021. Gli azionisti voteranno il 4 gennaio.


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