L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 11 marzo 2021

Recovery Fund quello strumento super farraginoso che è principalmente un VINCOLO ESTERNO quando i medesimi 30 miliardi potremo chiederli al "mercato" e potremo spendere gli stessi come più ci aggrada

Recovery plan, a McKinsey 30mila euro per 3 consulenti per 10 settimane: il contratto col governo

Dopo giorni di polemiche sul ruolo di McKinsey nella stesura del Recovery plan italiano, il Ministero dell’Economia e Finanze ha pubblicato il testo della determina a contrarre con la società di consulenza americana: 30mila euro in dieci settimane per il lavoro di 3 consulenti a tempo parziale. Gli obiettivi: “Elaborazione di uno studio comparativo; attività di project-management; accesso su richiesta dell’Amministrazione a documentazione, dati o contatti con esperti di settore”. Si tratta di una consulenza puramente tecnica.

POLITICA ITALIANA 10 MARZO 2021 17:00 di Tommaso Coluzzi

Sono giorni che si discute del ruolo di McKinsey nella stesura del Recovery plan italiano. La società di consulenza strategica americana è stata incaricata dal governo Draghi di supportare il Ministero dell'Economia in questa fase di scrittura del piano, visto il pochissimo tempo a disposizione. Sul tema si sono espressi in molti, principalmente criticando la scelta di delegare ad una società esterna un ruolo così delicato, ma anche ricordando le critiche a cui era andato incontro il governo Conte per aver istituito la governance esterna. Il Mef ha precisato già alcuni giorni fa che la società non è coinvolta nella definizione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e ha aggiunto che avrebbe reso noti i termini del contratto con i consulenti americani.

Il Tesoro ha pubblicato la determina a contrarre (l'incarico di un contratto pubblico), qualche ora fa, svelando nel dettaglio il ruolo di McKinsey e i compiti per cui sono pagati i consulenti. Ma non solo: anche i costi (che sono leggermente più alti di quanto detto qualche giorno fa). L'attività è "supporto specialistico" da parte di un team "composto da almeno tre risorse a tempo parziale, incluso un Senior Partner e un Partner McKinsey, per la finalizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano e dei relativi progetti di riforma e investimento, nelle modalità e nei tempi richiesti dalla Commissione europea".

I tre compiti del gruppo di consulenti saranno:

– Elaborazione di uno studio comparativo sui piani nazionali “Next Generation” predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea, con indicazione delle risorse allocate e dei progetti/riforme individuabili come “best practice” di settore relativamente alle sei missioni individuate nel Piano nazionale di Resilienza e Riforma italiano ovvero: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.

– Attività di project-management finalizzata ad assicurare il rispetto delle scadenze dettate dalla Commissione Europea da parte di tutte le Amministrazioni coinvolte, che includa il monitoraggio dell’avanzamento dei filoni di lavoro, identificazione e analisi delle interdipendenze tra i diversi progetti, predisposizione di report periodici di allineamento e aggiornamento della stato di avanzamento complessivo delle attività.

– Accesso su richiesta dell’Amministrazione a documentazione, dati o contatti con esperti di settore nell’ambito del network internazionale McKinsey (i.e.“McKinsey Center for Government” o il “McKinsey Global Institute) per la finalizzazione dei progetti di investimento e riforma predisposti dalle Amministrazioni nel Recovery Plan.

Il documento sostiene la linea portata avanti dal Mef, e cioè che la consulenza di McKinsey sia esclusivamente tecnica e non contribuisca in alcun modo alle scelte sui progetti del Recovery plan. Alla fine del contratto si legge che l'incarico avrà una durata di dieci settimane, e che il compenso sarà di 30mila euro più Iva, a differenza dei 25mila citati dal Tesoro solo pochi giorni fa. Ecco il testo completo in pdf:

Determina Contrarre McKinsey by Tommaso Coluzzi on Scribd


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