Soldati israeliani sparano e uccidono appositamente un dodicenne palestinese
-29 Luglio 2021
Non vuol essere un articolo di gossip politico-militare che cade nella cronaca nera, ma solo riportare la realtà: soldati israeliani sparano e uccidono un dodicenne. Sparano e uccidono, sembra che sia l’unica cosa che sappiano fare da 3000 anni a questa parte. Ripeto quello che ho già detto in altri editoriali: “Dio solo sa quanto io ami Israele, i suoi riti, la sua religione anche se sono un cristiano universale. Ma questo popolo uccide da 3000 anni, la Bibbia, del resto fonte sospetta, racconta di sangue, invasioni e guerre, molte delle quali vinte dai sempre coloni di Sion.
Ci sarà mai fine alle barbarie dei soldati israeliani?
“Le truppe israeliane hanno sparato ad un ragazzino palestinese di 12 anni, che viaggiava in macchina con il padre nella Cisgiordania occupata. Il bambino è morto. Mohammed al-Alami si trovava nella città di Beit Omar, a Nord-Ovest di Hebron, quando i soldati israeliani lo hanno colpito al petto“. dichiarazione del Ministero della Salute palestinese. Nasri Sabarneh, sindaco della città, ha dichiarato: “Il padre del ragazzo stava viaggiando con i suoi due figli. Mohammed gli avrebbe chiesto di fermarsi in un negozio per comprare qualcosa. L’uomo ha quindi fatto un’inversione a U e le truppe israeliane, situate nelle vicinanze, hanno iniziato ad urlargli di fermarsi, finchè uno dei soldati non ha aperto il fuoco. Il ragazzo è stato colpito a morte. Il padre e la figlia sono rimasti illesi nell’incidente“. L’esercito israeliano non ha rilasciato commenti immediati. Per molti è la condizione in cui vivono i soldati ad esasperarli in questa maniera. la loro esasperazione porterebbe a vedere tutti come potenziali terroristi. Ma va detto che la scelta di occupare territori non loro, non l’abbiamo fatta noi. Quindi, la loro esasperazione viene da una scelta quindi: colpevoli di omicidio.
Una consuetudine che disonora qualsiasi uniforme
È il secondo giovane palestinese nel giro di qualche giorno. Il 24 luglio, Mohammed Munir al-Tamimi, un palestinese di 17 anni, è rimasto ucciso in seguito agli scontri avvenuti nel villaggio di Beita. Indubbiamente un punto caldo negli ultimi mesi, dove si stanno sviluppando scontri violenti e morti in barba al cessate il fuoco. Per protestare contro l’insediamento di decine di famiglie israeliane, i palestinesi praticano la Irbak al Layli, di solito tradotta come confusione notturna, mentre l’esercito israeliano la traduce in rivolte violente. Non è l’Afghanistan o l’Iraq, dove quei maledetti Talebani fanno esplodere bambini in mezzo alla strada, al passaggio di qualche convoglio di soldati stranieri. Qui stiamo parlando di gente a cui è stata rubata la terra, usando le armi e i soldi russi e americani. Non ci siamo ragazzi! Non ci siamo perché l’Europa tace, perché il sorriso di Biden è canzonatorio: dead man walking. I petrolieri sovietici finanziano la costruzione dell’area residenziale di Gerusalemme Est, mentre il Governo statunitense finanzia Governo ed esercito israeliano.
Soldati israeliani e tregua del fuoco
Sicurezza internazionale riferisce: “Gli episodi giungono mentre la tregua a Gaza, concordata il 21 maggio scorso, sembra ancora reggere. Questa ha posto fine a tensioni scoppiate il 10 maggio, che hanno visto protagonisti Israele e gruppi palestinesi, Hamas in primis. L’origine delle tensioni può essere fatta risalire agli sfratti ordinati presso Sheikh Jarrah, un quartiere residenziale situato a meno di un chilometro dalle mura della Città Vecchia di Gerusalemme, che Israele ritiene appartenga alla comunità ebraica“.
Bibbia: dal secondo libro di Samuele
Vennero allora tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: “Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: «Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”. Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele. Davide aveva trent’anni quando fu fatto re e regnò quarant’anni. A Ebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi e a Gerusalemme regnò trentatré anni su tutto Israele e su Giuda. Il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quella regione. Costoro dissero a Davide: “Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno”, per dire: “Davide non potrà entrare qui”. Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide. Davide andava sempre più crescendo in potenza e il Signore, Dio degli eserciti, era con lui. Avete cominciato voi 3000 anni fa e io continuo ad amare la vostra religione, ma dovete andare via!
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