L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 6 agosto 2021

Non piegarsi ad essere cavia per i vaccini sperimentali si può si deve

Lettera aperta ai non vaccinati: non lasciatevi intimidire



Un gruppo di scienziati e ricercatori canadesi ha scritto una lettera aperta ai non vaccinati in tutto il mondo incoraggiandoli a non farsi intimidire dalle chiacchiere, dalle ostilità e dalle esclusioni perché sono dalla parte della ragione e la maggioranza da quella delle chiacchiere e della sudditanza. La chiarezza di questo appello che non fa altro che riassumere dei fatti mi spinge a pubblicare quasi integralmente questo appello anche perché mostra con poche pennellate che l’imperatore e davvero nudo come un verme e che gli slogan e le frasi fatte non possono nascondere le sue “vergogne” come si sarebbe detto un tempo. E come dovremmo dire oggi di fronte a un inganno sistemico.

Non siete soli! Al 28 luglio 2021, il 29% dei canadesi non ha ricevuto un vaccino contro il Covid e un ulteriore 14% ha ricevuto solo una dose. Negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, meno della metà della popolazione è completamente vaccinata, e anche in Israele, il “laboratorio mondiale” secondo Pfizer, un terzo delle persone rimane completamente non vaccinato. I politici e i media hanno adottato una visione uniforme, facendo dei vaccinati un capro espiatorio per i problemi che sono seguiti dopo diciotto mesi di allarmismo e blocchi. È tempo di mettere le cose in chiaro.

È del tutto ragionevole e legittimo dire “no” a vaccini non sufficientemente testati per i quali non esiste una base scientifica affidabile. Avete il diritto di far valere la tutela del vostro corpo e di rifiutare i trattamenti medici se lo ritenete opportuno. Avete ragione a dire “no” a una violazione della vostra dignità, della vostra integrità e della vostra autonomia corporea. È il vostro corpo e avete il diritto di scegliere. Avete ragione a combattere per i vostri figli contro la loro vaccinazione di massa a scuola.

Avete ragione a chiedervi se il consenso libero e informato sia possibile nelle attuali circostanze. Gli effetti a lungo termine sono sconosciuti. Gli effetti transgenerazionali sono sconosciuti. L’alterazione dell’immunità naturale indotta dal vaccino è sconosciuta. Il danno potenziale è sconosciuto poiché la segnalazione degli eventi avversi è ritardata, incompleta e incoerente tra le varie giurisdizioni.

Siete presi di mira dai media tradizionali, dalle campagne di ingegneria sociale dei governi, dalle regole e dalle politiche ingiuste, dai datori di lavoro che collaborano e dalla folla dei social media. Vi viene detto che ora siete voi il problema e che il mondo non può tornare alla normalità se non vi fate vaccinate . Siete stati i capri espiatori dalla propaganda e sottoposti alla pressione dagli altri intorno a voi. Ma non c’è nulla di sbagliato in voi. Siete accusati in modo vago di essere una fabbrica per nuove varianti di SARS-CoV-2, quando in realtà, secondo importanti scienziati, il sistema immunitario naturale genera immunità a più componenti del virus e ciò promuove la protezione contro una vasta gamma di varianti virali e fermerà la diffusione.

Siete pienamente giustificati nel richiedere studi indipendenti peer-reviewed, non finanziati da multinazionali farmaceutiche. Tutti gli studi peer-reviewed sulla sicurezza a breve termine e l’efficacia a breve termine sono stati finanziati, organizzati, coordinati e supportati da queste società a scopo di lucro; e nessuno dei dati dello studio è stato reso pubblico o disponibile per i ricercatori che non lavorano per queste aziende. Avete ragione a mettere in dubbio i risultati preliminari della sperimentazione del vaccino. Gli alti valori dichiarati di efficacia relativa si basano su un piccolo numero di “infezioni” debolmente determinate. Inoltre, gli studi non erano in cieco, le persone che facevano le iniezioni sapevano o potevano dedurre se stavano iniettando il vaccino sperimentale o il placebo. Questa non è una metodologia scientifica accettabile per le sperimentazioni sui vaccini.

Avete ragione ragione nei vostri appelli per una dialettica di opinioni scientifiche. Abbiamo bisogno di una informazione plurale e ora ce l’abbiamo. La scelta di non prendere il vaccino significa lasciare spazio alla ragione, alla trasparenza e alla responsabilità. Avete ragione a chiedere: ‘Cosa viene dopo quando cediamo l’autorità sui nostri stessi corpi?’

Non lasciatevi intimidire. State mostrando resilienza, integrità e determinazione. State difendendo la responsabilità scientifica e la libertà di parola, che sono necessarie affinché la società possa prosperare. Siamo tra i tanti che stanno con voi.

Questo appello le cui firme si possono leggere nella versione originale compare sulle pagine dell’Ocla, l’ Associazione per le libertà civili dell’Ontario, elogiata da Noam Chomsky “poiché i diritti civili elementari, inclusa la libertà di parola, sono sotto attacco in gran parte del mondo, non escludendo le società più libere e democratiche”.

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