L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 20 agosto 2021

Più ti vaccini e più ti ammali, i dati sono inopugnabili, più ti vaccini e più continuano le restrizioni, mascherata inclusa

Sono da ricovero



Forse bisognerebbe misurare il QI di chi si presenta alle elezioni o ricopre cariche importanti perché sembra che la capacità di apprendere, di stabilire commessioni siano assolutamente scarse in molte di queste persone le quali non riescono ad afferrare la relazione che esiste tra il numero crescente di infezioni tra le persone vaccinate e la scarsa efficacia delle vaccinazioni che comunque continuano ad essere spacciate come l’unica via di salvezza. A questo punto delle due l’una o sono dei cretini e sono dei criminali. Visto quanto sta accadendo in Israele, Islanda, Regno Unito e in molti altri Paesi con il numero crescente di contagi tra i vaccinati, lasciarli lasciarli andare liberi e rinchiudere in non vaccinati, persino quelli immuni che hanno già raggiunto un’immunità enormemente superiore a quella labilissima dei preparati a mRna, non può che essere frutto di idiozia oppure di un piano di totale mistificazione.

Nella tabella qui sotto nella quale è indicato il numero di pazienti ultra sessantenni ricoverati in presenza di positività al Covid (di quale virus si tratti in realtà non si sa visto che i tamponi li rilevano pressoché tutti) si vede benissimo che il numero maggiore è proprio quello dei totalmente vaccinati. Per aiutare la lettura corretta della tabella nella quale compaiono 279 ricoverati con 2 o 3 dosi di vaccino, 13 con una e 152 con nessuna, va detto che in Israele è stato vaccinato il 90 per cento degli ultrasessantenni, salvo le persone in età più tarda e in condizioni particolarmente gravi, per cui sono queste ultime quelle non vaccinate, ma comunque ospedalizzate per le più diverse malattie terminali e positive al tampone.


La cosa grottesca è che tra questi 600 ricoverati figura anche il deputato Gilad Kariv, presidente della commissione israeliana Costituzione, Legge e Giustizia quella che per l’appunto approva i regolamenti e le misure per la pandemia . È stato vaccinato qualche mese fa con foto ricordo sui quotidiani, indossa sempre una maschera e il suo costante messaggio é “abbi cura di te”. Forse non c’è aneddoto migliore per fotografare una situazione di degrado morale e intellettuale ( una scelta in qualche caso, molto più spesso entrambi) nel quale siamo immersi.

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