L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 26 febbraio 2022

Gli scafali sono ancora pieni, fino a quando?

Perché gli autotrasportatori stanno scioperando



Perché gli autotrasportatori stanno scioperando? Perché i costi sono diventati così alti che conviene più non lavorare che lavorare. Che paradosso. Un trasportatore che guadagna meno quando trasporta di quando non trasporta! Pubblichiamo la lettera inviata da Alessandra Micelli, direttore commerciale Italiana Trasporti a Blog Motori di Repubblica

Caro collega,
ti scrivo da ex giornalista, oggi autotrasportatrice per scelta.

Da giorni assistiamo a uno sciopero che stenta a decollare. C’è chi ha paura delle conseguenze. C’è chi non può permettersi di stare fermo nemmeno un giorno. C’è chi teme che questo sciopero, come tanti altri, non porti alcun cambiamento.

Eppure di cambiamento ce ne sarebbe bisogno. Siamo un settore sconosciuto dai cittadini, ma senza il quale i cittadini non sopravviverebbero. Cibo, medicine, carburante, ma anche penne, cellulari, vestiti, occhiali, giornali, qualunque cosa possa venire in mente arriva nelle case di tutti grazie a noi. Eppure, nessuno conosce il calvario che ogni giorno siamo costretti a sopportare. Nell’ultimo anno il prezzo del gasolio è cresciuto di oltre il 25%. L’AdBlue del 100%. I pezzi di ricambio fra il 20% e il 70%. Aumenti insostenibili per chi non può ribaltarli sul cliente finale.

Perché a differenza di tutti gli altri settori, l’autotrasporto soffre un peccato originale da cui non riesce a liberarsi. E da cui nessuno ha mai cercato di liberarlo. Prezzi troppo bassi. Concorrenza sleale. Criminalità. Evasione. Furto.

Com’è possibile che alcuni autotrasportatori riescano a viaggiare facendosi pagare meno di quanto spendono? Chi venderebbe qualcosa senza guadagnarci, ma addirittura andandoci a perdere? Solo chi trae profitto non dal trasporto, ma da qualcos’altro. Rubando il gasolio, per esempio. Pratica nota all’intero comparto e su cui tutti, committenti compresi, scelgono spesso di chiudere un occhio. In cambio, appunto, di prezzi incredibilmente favorevoli. O decidendo di trasportare, sui camion, non solo la merce richiesta. Ma anche qualos’altro. Magari poco legale. Oppure facendo viaggiare i propri dipendenti ben oltre i limiti previsti dalla legge, spremendoli fino all’osso. Raccogliendo multe e non pagandole mai. Perché tanto le aziende si chiudono e si aprono. E nessuno viene mai punito.

Ecco perché parlo di concorrenza sleale. Di illegalità. Di incertezza del diritto. Di latitanza della Legge. Ecco perché quello che serve all’autotrasporto non è un sussidio dello Stato, come credono in molti. All’autotrasporto serve che le leggi vengano rispettate. Ma per davvero. All’autotrasporto serve per un viaggio che costa 10 non si possa chiedere 8. All’autotrasporto serve che chi chiede 8 venga fermato. Perché dietro quella differenza non c’è un guadagno. C’è l’illegalità. C’è il crimine. C’è l’ennesima dimostrazione che in Italia vince chi ruba.

Ecco perché gli autotrasportatori stanno scioperando. Perché i costi sono diventati così alti che conviene più non lavorare che lavorare. Che paradosso. Un trasportatore che guadagna meno quando trasporta di quando non trasporta!

Ecco perché stiamo scioperando. Perché piuttosto che andare a rubare preferiamo appendere le chiavi al chiodo. Con la speranza, speriamo non vana, di non dover mai arrivare a rubare anche noi.

Alessandra Micelli
Italiana Trasporti

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