L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 5 marzo 2022

Basta mostrare una cartina di come la Nato si è allargata verso la Russia per toglierti il lavoro e metterti all'angolo, dimostra la feroce dittatura che esiste in Italia

Ucraina, in Italia inizia la censura contro chi non giura fedeltà alla guerra contro la Russia

Siamo sicuri di essere la parte del mondo che può dare lezioni di democrazia e libertà?

Di Diego Fusaro
02 Marzo 2022

Fonte: LaPresse.it

Così ha asserito il giornalista Rai Marc Innaro: “basta guardare la cartina geografica per rendersi conto che chi si è allargato negli ultimi trent’anni non è stata la Russia, è stata la Nato”. Ebbene, Enrico Letta ha chiesto la convocazione immediata della commissione di vigilanza. Al maestro Valery Gergiev è stato intimato dal sindaco meneghino Sala di condannare pubblicamente la politica di Putin. Ora è stato estromesso dal concerto del 5 marzo alla Scala di Milano. Siamo sicuri di essere la parte del mondo che può dare lezioni di democrazia e libertà? Splendore della libertà occidentale? È questa la “parte buona della storia”? Con questo – si badi – non si intende certo dire che l’altra parte sia esente da contraddizioni e sia magari anche da identificarsi con il regno della libertà e della democrazia. Si sta dicendo un’altra cosa: è davvero credibile questa caricaturale narrazione manichea per cui da una parte vi sono i buoni, rigorosamente a stelle e strisce, e dall'altra i cattivi, i perfidi dittatori comunisti? Qualcuno è ancora tanto ingenuo da credere a questa fola?

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