L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 9 marzo 2022

Governi occidentali criminali, continuano ogni giorno a gettare, aiutati dal clero televisivo, benzina sul fuoco ucraino. Assumano dalla mattina alla sera dosi sempre più massicce di cocaina

 

BENZINA SUL FUOCO!

Scritto il  alle 08:25 da icebergfinanza

USB Pubblico Impiego - Coordinamento Nazionale Vigili del Fuoco: CON IL FUOCO NON SI SCHERZA EPPURE QUALCUNO CI BUTTA LA BENZINA

Stiamo vivendo momenti decisamente surreali, in ogni campo quello geopolitico e quello economico finanziario, mentre le gente comune soffre ignara della partita a scacchi che i grandi della terra stanno giocando sulle loro teste.

Ieri, all’improvviso dopo  settimane dall’inizio della guerra, il presidente ucraino ha aperto alla possibilità di riconoscere le richieste russe. Status speciale per Crimea e le Repubbliche filorusse e l’assicurazione di non far mai parte della Nato.

Non si poteva farlo prima ed evitare inutili sofferenze al proprio popolo, visto che USA e Europa comunque stavano alla finestra a guardare? Per intanto sono solo parole!

Surreale quello che sta accadendo in Polonia.

Gli americani volevano consegnare mig agli ucraini, ma la Polonia come abbiamo visto si è opposta. Ora addirittura, vuole inviare i mig nelle basi tedesche americane per poi far si che siano loro a inviarli all’Ucraina. Surreale, nessuno vuole prendersi alcuna responsabilità!

Si sapeva che a provocare la Russia c’era il rischio nucleare, ma lo hanno fatto e continuano tutti a gettare benzina sul fuoco.

Ieri il presidente americano ha imposto l’embargo totale del petrolio e del gas russo, insieme all’Inghilterra.

Biden: «Difendere la libertà ha un costo» Joe Biden ha avvisato che «difendere la libertà» avrà un costo per i consumatori americani, soprattutto alla stazione di servizio…

I Paesi arabi hanno già mandato a quel paese Biden, nessun aiuto con il petrolio, surreale che ora gli americani cerchino quello venezuelano o iraniano.

Biden chiede alle compagnie petrolifere di non alzare troppo i prezzi, ma ha già perso le elezioni di midterm.

Gli europei grazie alla Germania hanno suggerito che non era il caso, senza il gas russo noi siamo alla canna del gas.

Nel frattempo, la Cina ha messo in guardia gli USA e la Nato sull’Asia e su Taiwan…

La Russia minaccia di sospendere le consegne di petrolio e alza la posta con il gas naturale.

Gas e petrolio sono esplosi! Ieri in Germania il pessimismo dilagava, il rischio che anche le forniture dalla Russia, attraverso il Nord Stream 1 possano fermarsi è elevato.

La Germania ha respinto le proposte di divieto delle importazioni di petrolio. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato lunedì che il petrolio e il gas russi sono di “importanza essenziale” per l’economia europea. Circa il 40% delle importazioni di gas dell’UE e un quarto del suo petrolio provengono dalla Russia.

La Russia ha avvertito che i prezzi potrebbero salire a 300 dollari al barile.

E con queste premesse c’è qualche pirla che suggerisce che non ci sarà alcuna recessione in Europa o a livello mondiale!

Una recessione è matematica!

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Molti indici hanno perso più del 20% l’oro si avvicina a quota 2100.

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Il messaggio è chiaro, sognatevi sette aumenti di tasso, sarà un miracolo se ne fanno uno solo e preparatevi al QUANTITATIVE EASING number FIVE!

Surreale questo mercato guidato da pericolosi psicopatici,  il prezzo del nichel è letteralmente esploso come fosse una criptovaluta qualunque, movimento provocato da posizioni a ribasso costrette a chiudere perché non potevano soddisfare le richieste di margine. Sparita in un solo istante la controllata di China Construction Bank. 

Hanno dovuto bloccare il mercato come una Russia o un Pakistan qualunque!

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Sono tutti pazzi e continuano a giocare, con i soldini regalati dalle banche centrali!

Questo non è un mercato ma una bisca neanche clandestina e Voi continuate a metterci sopra soldi. All’inizio dell’anno in molti ridevano, in molti suggerivano di continuare a investire sull’azionario, lontani dall’oro e dal dollaro.

Sono inoltre contento di aver evitato perecchi guai a chi in questi anni mi chiedeva se era il caso di investore sulla Russia.

La Russia ha affermato domenica che i pagamenti delle obbligazioni sovrane dipenderanno dalle sanzioni imposte dall’Occidente per l’invasione dell’Ucraina, sollevando lo spettro del suo primo grave default sui titoli esteri dagli anni successivi alla rivoluzione bolscevica del 1917.

Ciò solleva la possibilità di un default tecnico sul debito della Russia dopo che gran parte dei suoi 640 miliardi di dollari di riserve sono stati congelati dall’Occidente dopo che il 24 febbraio il presidente Vladimir Putin ha ordinato quella che la Russia descrive come un’operazione militare speciale in Ucraina.

Mentre la Russia ha solo 40 miliardi di obbligazioni internazionali in circolazione su emissioni in dollari o denominate in euro, le sue società hanno accumulato molto più debito estero.

Quindi alla larga dai corporate russi pe ril momento.

Ora che i mercati hanno perso mediamente il 20% alcune azioni anche il 50 %, tornano a suggerire di comprare, sai bellezza è un’occasione. 

Come abbiamo scritto in OUTLOOK 2022 un rimbalzo è possibile ma il destino è segnato!


https://icebergfinanza.finanza.com/2022/03/09/benzina-sul-fuoco/

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