L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 9 marzo 2022

L’Associazione politico/culturale Comunismo e Comunità esprime solidarietà e massima vicinanza al popolo russo e al suo Presidente, vittime in questi giorni di una campagna di odio anti-russo senza precedenti in Occidente in tutti i campi

Al Popolo Russo e al suo Presidente

4 marzo 2022


Al Popolo Russo e al suo Presidente
L’Associazione politico/culturale Comunismo e Comunità esprime solidarietà e massima vicinanza al popolo russo e al suo Presidente, vittime in questi giorni di una campagna di odio anti-russo senza precedenti in Occidente in tutti i campi.

A livello mediatico, a livello economico, con dure sanzioni, a livello politico, con deputati che se ne vanno quando parlano esponenti del governo russo, a livello di informazione con la censura dei giornalisti e giornali russi accusati di “diffondere fake news”.

Un odio che colpisce persino a livello culturale con il tentativo di censurare Dostoevskij e il mondo dello sport con l’esclusione degli atleti russi da tutte le competizioni e l’esclusione della nazionale di calcio russa dagli spareggi mondiali da parte della FIFA, abituata a girarsi dall’altra parte in altre situazioni.

Il 22 febbraio 2022 il Presidente Russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle due Repubbliche Popolari di Lugansk e Donetsk. Un riconoscimento che il popolo del Donbass attendeva da otto anni, dopo aver visto le proprie scuole, ospedali, case, fabbriche, bombardate ogni giorno dal regime nazionalista ucraino, solo perché rei colpevoli di essersi ribellati a un regime nato dal colpo di stato del 2014, sostenuto dagli Stati Uniti e Unione Europea, che depose un Presidente legittimo eletto un anno prima.

Due giorni dopo, il 24 febbraio 2022, il Presidente della Federazione Russa ha dato ordine di inizio di un’ operazione speciale in Ucraina con lo scopo di porre fine al genocidio e alle discriminazioni cui sono sottoposti gli ucraini russofoni dal regime nazionalista ucraino, e proteggere la stessa esistenza del popolo russo minacciata dal regime neonazista ucraino che, con la volontà di aderire a un’alleanza militare, quale l’OTAN/NATO, e conseguente installazione di missili nucleari sul territorio ucraino, possono colpire qualsiasi città russa in pochi minuti.

L’Occidente accusa la Russia e il popolo russo di essere invasori, di bombardare civili ma sappiamo che ciò non è vero perché non è interesse della Russia e del suo popolo bombardare un popolo fratello. La Russia e il suo popolo, con il suo Presidente, sta liberando i propri fratelli ucraini, con la quale condivide lingua e cultura, da un regime nazionalista che ha alimentato odio anti-russo prestandosi a logiche imperialiste e neocolonialiste degli Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea.

La Comunità di Comunismo e Comunità, in questo clima di isteria anti-russa e di caccia al russo in Occidente che richiama tempi oscuri vissuti in Europa negli anni trenta del Novecento, esprime solidarietà, amicizia, affetto e vicinanza al popolo russo. Un popolo che ha sempre mostrato sentimenti di fratellanza verso il nostro paese e ammirazione per il nostro popolo e la nostra cultura. Ed esprime il sostegno convinto all’azione politica e militare del suo Presidente e delle Forze Armate Russe in Ucraina che sta difendendo il diritto alla sovranità della Russia e il diritto all’esistenza del Popolo Russo.

Maurizio Neri

André Siciliani
Emanuele Fanesi
Stefano Gatti
Giuseppe Tarantini

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