L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 15 aprile 2022

Nessuna correlazione nessuna correlazione nessuna correlazione è aumentata solo la casualità del malessere di atleti e le morti improvvise

Bagnai: interrogazione sugli effetti avversi – Speranza risponde con le menzogne precotte

Se  ve lo siete perso…

L’ORO OLIMPICO VAN AVERMAEST: ADDIO ALLO SPORT. “C’E’ QUALCOSA CHE NON VA DENTRO DI ME, E POTREBBE ESSERE IL VACCINO”
Marcello Pamio – 14 aprile 2022
Ennesimo super sportivo che crolla sotto i colpi dei sieri.
C’è qualcosa che non va dentro di lui dopo aver fatto il vaccino, ha detto Greg van Avermaet, l’oro olimpico nel 2016 in una intervista al quotidiano Gazet van Antwerpen
Dovrà rinunciare al mondiale di ciclismo perché “i miei valori dimostrano che c’è qualcosa che non va nel mio sistema immunitario. Il mio corpo sta combattendo contro un nemico sconosciuto e potrebbe essere il vaccino”. Alleluia, finalmente qualcuno ha acceso la luce dentro la scatola cranica. Meglio tardi che mai!
Van Avermaet da due anni non riesce più a vincere e ha deciso di sottoporsi a degli esami per capire che cosa ha. “Sì, potrebbe essere il vaccino (doppia dose Pfizer). I risultati degli esami del sangue non sono proprio buoni. I valori del sangue sono quelli di sempre e questo conferma la mia forma, ma altri valori mostrano che c’è qualcosa che non va con il sistema immunitario“.
Le malattie scatenate dai sieri sono tantissime, oltre a quelle del sistema cardiovascolare, le più diffuse forse sono le autoimmunitarie!

Piani di Artavaggio, studente di Medicina di 25 anni, Giovanni Borsatti, muore durante una escursione

 

Corriere del Veneto (https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/cronaca/22_aprile_14/arresto-cardiaco-il-volo-parigi-quattro-infermieri-vacanza-salvano-russava-modo-strano-0401ddc8-bbfa-11ec-9bfc-1d3efea9bcd6.shtml)

Arresto cardiaco durante il volo per Parigi, quattro infermieri in vacanza lo salvano: «Russava in modo strano»
I quattro lavorano in Cardiologia all’ospedale di Chioggia. Il salvataggio a novemila metri di altitudine, l’aereo era partito da Venezia.

 

THE LANCET: I vaccini Covid aumentano il rischio di decessi correlati al cuore fino al 50%

Uno studio preprint (non ancora peer-reviewed) sulla prestigiosa rivista The Lancet ha analizzato i dati di mortalità degli studi sui vaccini e ha fatto la scioccante scoperta che i vaccini a mRNA non hanno avuto “alcun effetto sulla mortalità complessiva”.

Peggio ancora, ha rilevato che il rischio di mortalità non Covid e non incidente è effettivamente aumentato del 17% (rischio relativo 1,17, intervallo di confidenza al 95% (CI) 0,67-2,05). Inoltre, il 50% dei decessi non Covid (27 su 54) sono stati di natura cardiovascolare e il rischio relativo di tale morte era superiore del 45% nei vaccinati (rischio relativo 1,45, IC 0,67-3,13), al 50% in più per Pfizer e al 40% in più per Moderna (con ampi intervalli di confidenza).

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