L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 15 aprile 2022

Tutti in attesa di quello che si scoprirà alle acciaierie di Mariupol dove militari statunitensi/NATO sono a fianco a fianco con i nazisti ucraini

Da guerra e guerriglia



La guerra pende sempre più dalla parte della Russia. Ieri più di 1350 soldati ucraini in gran parte appartenenti alle truppe di elite si sono arresi in una delle ultime sacche di Mariupol, eppure Kiev continua a negare e a fare in modo che la notizia non circoli fra le truppe per evitare che la resa diventi contagiosa mentre anche l’informazione occidentale cancella i video della resa perché la narrazione deve escludere assolutamente che l’Ucraina stia per essere sconfitta altrimenti i cittadini si potrebbero cominciare a chiedersi perché mai continuare a mandare armi ( anche se spesso solo robaccia arrugginita) rischiando un conflitto globale e fare sacrifici per qualcosa che è soltanto un miraggio. Ascoltando i media americani si potrebbe addirittura avere l’impressione che le truppe di Kiev stiano circondando Mosca e questo un record persino per disinformazione di guerra. In tutto questo non si capisce bene perché gli ucraini debbano sacrificare le proprie vite: per aderire alla Ue o alla Nato, ammesso ci sia una qualche differenza? Di certo non possono morire per un Paese che non esiste, assemblato con pezzi estranei l’uno all’altro, ma al massimo per un’ideologia dell’odio, per una fede feroce. Mi chiedo cosa diranno i servi dell’informazione tra un mese quando tutto sarà presumibilmente finito e cominceranno ad emergere le esecuzioni, le torture, le stragi commesse dal regime di Kiev per il quale dovremmo indossare dei maglioni a letto o subire una crisi alimentare drammatica per i citi popolari. Cosa diranno dopo aver provocato decine di morti in utili quelle carcasse morali che direbbero qualsiasi cosa per uno stipendio.

Probabilmente ricominceranno a molestarci con la pandemia e i vaccini perché nel frattempo i sudditi europei non si accorgano che l’Ucraina è solo un pretesto dell’Egemone per distruggere economicamente l’Europa ed evitare che essa si inserisca nel traffici dell’Asia, lasciando gli Usa al palo; che la guerra per la quale gli sciocchi e i venduti (o sarebbe meglio dire i comprati) hanno fatto il tifo odiando la Russia era in realtà una guerra contro di loro. Così potrebbe anche cadere il velo sugli occhi della mente, tessuto nei decenni da un infimo culturame che ha visto in una sorta di globalismo a guida di mercato e non più politica, nel potere mondiale unipolare emerso dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica, la formula per trovare pace e stabilità. Una idiozia più che un’ utopia in nome della quale rinunciare a qualsiasi sovranità. Si siamo governati non più dalle idee e dalle prospettive politiche, ma dal mercato finanziario, ma questo non ha portato affatto alla pace: soltanto nei primi due decenni di questo secolo ci sono state 24 guerre sanguinose e circa 100 mila bombardamenti, 5 milioni di morti accertati e probabilmente il doppio nella realtà, 20 milioni di rifugiati, intere città e interi Paesi distrutti . L’intervento russo in Ucraina contesta la pretesa che questo potere di mercato a guida americana abbia alcuna legittimità nell’imporre il proprio volere a tutti gli altri attori della scena geopolitica, ma anche a tutte le persone schiacciate da un potere che ha ridotto la democrazia a una mera farsa.

Dunque si può arguire che il tentativo dei nazisti ucraini i quali sanno benissimo che la guerra è perduta di trasformarla in una sorta di guerriglia terroristica di stampo nazista con l’aiuto della Nato, ovvero degli Usa il cui obiettivo è di continuare ad libitum con le sanzioni economiche in maniera che l’Europa non si possa risollevare. Se si leggono attentamente le varie dichiarazioni dei personaggi di spicco degli Ukies si vede che ormai la tendenza è cambiata da dateci le armi che per sconfiggere la Russia, a dateci le armi per resistere alla Russia, a dateci le armi per continuare la battaglie dopo che i russi avranno raggiunto i loro obiettivi. Che ci riescano è un altro paio di maniche anche perché la maggioranza degli ucraini ne ha abbastanza di costoro e probabilmente anche abbastanza dei loro suggeritori.

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