L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

domenica 8 maggio 2022

ma che colpa abbiamo noi

05 MAY 2022



Questo blog è nato (e cerca di rimanere) all'insegna del sempre più bistrattato sovranismo, concetto che sta cadendo volutamente in disuso e che viene sempre più demonizzato proprio ora che ce n'è più bisogno. L'Agenda 2030, quella dell'ONU, del WEF di Schwab e di Soros tutti uniti, che ha come slogan il delinquenziale "Nel 2030 non avrai più niente e sarai felice", viene sempre più accelerata e imposta con la forza. Ma il problema dei problemi, per costoro, sono il gruppo Visegrad e Orban che, a differenza del nostro governo, non vuole sottostare alle sanzioni suicide di Bruxelles, poiché giustamente, pensa ai danni e al pericolo di miseria, che si riverbera sulla sua popolazione.

In Ue odiano l'Ortodossia russa e cercano di interferire col loro culto, così come fecero a suo tempo contro i monaci ortodossi del Monte Athos in Grecia a cui tagliarono la luce e le utenze solo perché nel loro convento in Calcidica non venivano ammesse le donne in visita. Tutto ciò urtava con il "femministicamente corretto" delle cancellerie europee. Ne diedi conto in un vecchio post del 2008, che purtroppo non risente affatto del tempo trascorso, perché la stessa arroganza, la stessa intrusività e prepotenza in ogni ambito della vita pubblica, privata e perfino della sfera spirituale, si ripete. Stavo per aggiungere, "papale papale". Oggi ascolto esterrefatta la kellerina da Oktoberfest (a questo assomiglia Ursula von der Leyen), emettere sanzioni (la Ue è al suo sesto "pacchetto") anche contro il patriarca Kirill, nome russo che corrisponde al nostro Cirillo. Che gli fa questa donnetta arrogante e sussiegosa al Patriarca? Gli impedisce di recitare Messa? di officiare funzioni religiose? Bandisce il culto cristiano-ortodosso dalla Russia? Mi sfugge qualcosa...

Ma questa donnetta la conosce o no, un po' di Storia? Lo sa o no, che in Russia il culto religioso è resistito a temperie ben peggiori di queste, come i roghi, le violenze, le persecuzioni e il terrore del bolscevismo? Un'amica mi racconta di un viaggio intrapreso sul finire degli anni '90 a S. Pietroburgo e ad Ekaterinburg. Nei pressi di questa città nella taiga (la foresta russa) fiorivano cattedrali di legno in mezzo alle betulle, quasi come alberi tra gli alberi. Che gli fa la Ursuletta ai russi? Cancella e abbatte le loro cattedrali? Esporta la cancel culture insieme alla "democrazia" made in Bruxelles, quella stessa che ci sta rendendo più schiavi e più poveri? Convince la popolazione russa a vaccinarsi in massa, lei che è moglie di un manager della Pfizer? A proposito del marito di Ursula, ecco un interessante "giallo" su come riuscì a diventare l'attore principale nel mega business Pfizer, per chi avesse voglia di leggerlo. Kirill (Cirillo I) è il sedicesimo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, espressione che risale al tempo degli zar, capo della Chiesa ortodossa russa. Al secolo Vladimir Michajlovic Gundjaev, è nato a Leningrado (l'attuale San Pietroburgo) il 20 novembre 1946. Guida 165 milioni di fedeli sparsi per il mondo. Il nonno e il papà di Kirill erano sacerdoti della Chiesa ortodossa bandita e perseguitata nei primi anni del comunismo. Prima della vocazione, fu un tecnico cartografo per la spedizione geologica di Stato tra i geli e le popolazioni dell'Estremo Oriente russo. Qui, l'approfondimento su chi è veramente Kirill. Il nostro Bergoglio ha rilasciato un'inopportuna intervista al Corriere della Sera nel quale lo chiama apertamente "chierichietto di Putin". Può darsi, ma il tono della sua intervista al quotidiano di Via Solferino, ne fa a sua volta un "chierichietto del NWO". Perciò...siamo tutti peccatori.

Insomma, il "pacchetto Ursula", unito alle dichiarazioni di Bergoglio, rischiano di sdoganare una vera e propria "guerra di religione". Con buona pace per i "tavoli diplomatici" e negoziali che sono saltati prima ancora di venire attivati.


Vengo ai "ribelli" delle sanzioni suicide per chi le applica. Dobbiamo innanzitutto tenere presente che l'Italia è schiacciata dall'Uomo-Troika (Draghi), quello che non vuole nemmeno negoziare possibili nuove forniture di gas, perché intanto dovremmo "diversificare" con altre fonti, quelle che ancora non si sanno, non si contano e soprattutto non possiamo ancora attivare per mancanza di infrastrutture. Ora per gente come noi che esce da due difficili anni e mezzo (non è ancora finita), vi pare possibile dover vivere senza poter contare su quello che prima era la "normalità" di una casa riscaldata, illuminata e tutto il resto che ne consegue? Di tante industrie e commerci che sognavano un nuovo inizio e una nuova ripresa? E' evidente che non ce la stiano contando giusta e che non vogliono che questo avvenga.

Secondo Kovacs (portavoce del governo ungherese), l’Ue “sa esattamente che quello che sta proponendo va contro gli interessi ungheresi, va contro possibilità che sia fattibile e che se noi lo facciamo manderemo completamente in rovina l’economia ungherese”. Dirò di più, la Ue lo sa anche in relazione all'Italia. Inoltre, anche la Bulgaria, Repubblica Ceca e Slovacchia chiederanno alla Commissione europea la deroga all'embargo al petrolio russo. E' solo che qui da noi abbiamo al governo l'Uomo-Troika rovina-paese che fa finta di fare lo stoico eroe con le vite degli altri. Confesso, comunque, che se la Ue dovesse spaccarsi su questa faccenda dell'embargo, non ne sarei affatto addolorata.

S. Pellegrino

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