L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

domenica 28 agosto 2022

ci volevano morti e siamo ancora qui, anche la Meloni è stata correa, da lei e dal suo servilismo non ci si deve aspettare niente!

Fine vaccinazioni? Mai. Lo chiede l’Oms – Che farà Giorgia?
Maurizio Blondet 27 Agosto 2022

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Nel mondo è forte la speranza che dopo questa estate la vita possa tornare alla normalità e che le misure anti-Covid, a partire dall’obbligo di vaccino, vengano revocate o almeno ridotte. Alcuni hanno persino diffuso voci secondo cui l’Oms potrebbe cambiare linea. Non è così. Al contrario, l’Oms ha in programma di continuare o addirittura ampliare la campagna di vaccinazione nei prossimi anni, senza che se ne veda la fine.

Il piano è delineato nel documento sulla strategia di vaccinazione globale Covid-19: Global Covid-19 Vaccination Strategy in a Changing World: July 2022 update.

Partendo dal presupposto che “gli attuali vaccini Covid-19 forniscono una protezione modesta e di durata limitata contro l’infezione da Sars-CoV-2”, l’Oms sostiene che “verso la fine dell’anno, man mano che le incertezze scientifiche verranno risolte  e si renderanno disponibili più dati, l’Oms avvierà un processo di consultazione per sviluppare una strategia di vaccinazione globale contro il virus Covid-19 per il 2023 e oltre”.

E come obiettivo primario viene indicato “rendere realtà le vaccinazioni per l’intero corso della vita”. Quindi una sorta di abbonamento alla vaccinazione permanente.

Poco importa che nuove varianti come l’Omicron siano pericolose quanto un raffreddore. Non c’è discussione. Né vi sono riflessioni sulle morti e gli effetti avversi da vaccinazione. Idem per quanto riguarda l’inefficacia dei vaccini. Al contrario, si legge: “Molte delle popolazioni più vulnerabili rimangono non vaccinate in numerosi paesi, con conseguenti morti e sofferenze inutili, con conseguenze etiche e socioeconomiche che si fanno sentire in tutto il mondo”.

Per questo, “è fondamentale mantenere e aumentare lo slancio della vaccinazione data la diffusa percezione ridotta del rischio di malattia e la ridotta domanda di vaccini Covid-19 da parte della popolazione”.

La campagna di vaccinazione può e deve continuare dato che la “fornitura mondiale di vaccini contro il Covid-19 è oggi con una capacità produttiva annua di 11-16 miliardi di dosi di vaccino”. E siccome non tutti i paesi se lo possono permettere, “grandi somme sono disponibili per i Paesi a basso reddito attraverso contratti e donazioni tramite Covax, meccanismi regionali e approcci bilaterali”.

Si sottolinea che “le vaccinazioni di richiamo, determinanti per mantenere la protezione”, devono essere portate praticamente fino al termine della vita. Nessun dubbio, nessuna remora.

Fonte: who.int

Qui si parla la nobilitate di Giorgia Meloni
Sabato 27 agosto 2022 – 17:49

Covid, Meloni: presto commissione d’inchiesta su gestione pandemia
Studio certifica valore antinfiammatori, Speranza difese protocolli


Roma, 27 ago. (askanews) – “Uno studio dell’Istituto Mario Negri pubblicato sull’autorevole rivista scientifica ‘The Lancet’ certifica che l’utilizzo di antinfiammatori riduce del 90 per cento le ospedalizzazioni dovute al Covid. Quanti medici hanno rivolto invano continui appelli al ministro Speranza per rivedere i protocolli di cure domiciliari e superare la ‘tachipirina e vigile attesa’?”. Lo ha sottolineato in un post sulla sua pagina Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“Una delle prime cose che faremo ad inizio della prossima legislatura – ha aggiunto – sarà quella di istituire una commissione d’inchiesta sulla disastrosa gestione della pandemia”.

Questa dfirettiva OMS, vaccinazione permanete e periodica della totalità, può essere il vero motivo per cui a Fratelli d’Italia non sarà mai ceduto il governo. S’inventeranno di tutto per che non si faccia una commissione d’inchiesta su Speranza.

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