L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 19 agosto 2022

e 25 - Afghanistan - Gli Stati Uniti stanno implementando la nuova Strategia nel paese PAURA&TERRORE attraverso i mercenari dell'Isis e le STRAGI DEI CIVILI. L'avevamo detto! Moschee e scuole e non solo

Afghanistan, un'altra esplosione in una moschea di Kabul: decine i morti 

Di Euronews • ultimo aggiornamento: 18/08/2022 - 10:06

Esplosione a Kabul - Diritti d'autore AP Photo

Strage di fedeli per un'esplosione in una moschea a Kabul: il bilancio provvisorio è di decine di morti, tra i quali un imam molto conosciuto nel Paese, il mullah Amir Mohammad Kabuli.
Al Jazeera parla di almeno 20 vittime. Sulle sue pagine social, Emergency ha detto che 27 persone sono arrivate nel loro ospedale in seguito all'attentato.

Secondo le prime ricostruzioni, a causare la deflagrazione nella moschea di Abu Bakr al Siddiqi, nel quartiere di Khari Khana, nel nord di Kabul, sarebbe stato almeno un attentatore suicida, mentre non hanno trovato conferma le voci su una presunta sparatoria nell'area.

Il boato devastante, raccontano i testimoni, ha mandato in frantumi i vetri dei palazzi circostanti. Tra le vittime potrebbero esserci degli studenti dell'imam, molto noto in Afghanistan, tanto da essere diventato un obiettivo dell'Isis.

Al momento, tuttavia, l'azione non è stata rivendicata da alcun gruppo.
Il portavoce dell'Emirato islamico in Afghanistan, Zabihullah Mujahid, ha condannato l'attacco: "Preghiamo per le vittime, i responsabili verranno puniti", ha scritto.

È la seconda volta in pochi giorni che viene ucciso un religioso in Afghanistan: l'11 agosto un kamikaze si è fatto esplodere per assassinare, nella sua madrassa a Kabul, Rahimullah Haqqani, che di recente aveva parlato pubblicamente a favore del permesso alle ragazze di frequentare la scuola, ed era sopravvissuto ad almeno due precedenti tentativi di omicidio, uno in Pakistan nell'ottobre 2020.

In quest'occasione, lo Stato islamico ha rivendicato l'attacco affermando che l'attentatore aveva fatto esplodere il suo giubbotto all'interno dell'ufficio del religioso.

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