L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 23 agosto 2022

Hollywoodismo approda alla corte di Mosca?

Morte della figlia di Dugin, diversi punti oscuri

Riicevo eposto:

Buongiorno Direttore,
>
> mi permetto di disturbarla perche’ riguardo alla faccenda della morte
> della figlia di Dugin piu’ leggo notizie e piu’ avanzo sospetti,
>
> del resto e’ anche grazie a lei che noi lettori del suo blog abbiamo
> imparato a non fidarci di nessuno, specie le notizie ufficiali.
>
> Veniamo al dunque, la versione ufficiale ci racconta che una spia
> ucraina si infiltra in Russia come profuga ed inizia a pedinare la >
> figlia di Dugin, andando addirittura ad affittare un appartamento
> nello stesso condominio ove risiedeva la figlia dell’intellettuale
> russo.
>
> In seguito ad un festival a cui entrambi hanno fatto parte, sulla via
> del ritorno una bomba posizionata nell’auto esplode a comando.
>
> Dopo poco piu’ di 24 ore i servizi segreti russi annunciano di aver
> individuato la responsabile, mostrando foto, portando come prove

> addirittura i numeri di targa delle auto utilizzata dall’attentatrice.

> Gia’ questo a me fa ricordare gli attentati alle Torri quando dei
> Boeing si schiantarono contro le Torri Gemelle ma, misteriosamente,
>
> o meglio, fortunosamente, i passaporti degli attentatori rimasero
> intatti e si pote’ scoprire chi erano i mandanti.
>
> Oppure agli attentati di Parigi (evento che tra l’altro mi porto’ a
> scoprire il suo blog), anche qui i terroristi si erano dimenticati i
> documenti.
>
> Circolano alcuni video in rete dove si vede Dugin a bordo strada e
> disperato attendere i soccorsi di un’auto in fiamme, visibile in
> lontananza.
>
> Leggendo pero’ le varie notizie riportate dai media ho voluto fare
> delle ricerche e per andare sul sicuro sono andato sul sito della TASS
> per  verificare.
>
> Innanzitutto la TASS ci dice che sull’auto era stato applicato
> dell’esplosivo dalla parte del guidatore, per l’esattezza tipo 400
> grammi di tritolo.
>
https://tass.com/society/1496643
>
> Ora vediamo questo video di Euronews, non presto attenzione a cosa
> sento ma solo a cosa vedo :
>
https://www.youtube.com/watch?v=13zYmsSd1Wo
>
> Si vedono minuscoli rottami di auto, asfalto pressoche’ intatto e la
> zona circonstante, diciamo 10 metri partendo da centro strada sembra
> integra,
>
> tanto che alla fine del video si vedono delle lamiere usate a mo’ di
> muro divisorio che sono tranquillamente al loro posto.
>
> Ho voluto provare a cercare in rete se si trovava quanto danno puo’
> fare mezzo chilo di tritolo, ed ho trovato questo :
>
https://www.researchgate.net/figure/Overpressure-in-case-of-05-kg-TNT-open-explosion-and-isolated-by-Fountain-3MK-50_fig1_241037744
>
> come puo’ verificare anche lei, in un’area di 3 metri, quindi ben
> entro i limiti di una normale strada a doppio senso e doppia corsia
> (come si vede   chiaramente nel video) la sovrapressione e’ ancora considerata nella
> zona pericolosa.  eppure l’asfalto sembra quello dopo un pauroso frontale tra due
> macchine, con detriti ovunque, e la palizzata di lamiere al loro posto
> senza aver subito danni dall’onda d’urto provocata dall’esplosione e lo stesso
> dicasi per i pali (segnaletici o della luce) sempre fermi e ritti.
>
> pero’ come disse Agatha Christie, un indizio non fa una prova, per cui
> procediamo.
>
> questa e’ una notizia della TASS uscita stamattina :
>
https://tass.com/society/1496927
>
> secondo le forze dell’ordine russe, l’attentatrice avrebbe seguito
> attentamente le abitudini di Darja Dugina prima di compiere
> l’attentato.
>
> torniamo un attimo indietro a quest’altra notizia riportata dalla TASS
> :
>
https://tass.com/emergencies/1496355
>
> secondo il leader di un movimento sociale che conosceva bene entrambi
> i Dugin, Darja aveva una sua auto personale ma la sera dell’attentato
>
> ha guidato quella del padre mentre quest’ultimo ha deciso all’ultimo di rientrare con un altro mezzo.
>
> questa ovviamente, come ci insegna Agatha Christie, e’ solo una> coincidenza, ovvero la somma di due indizi.
>
> ma ritornando a leggere la news di questa mattina
> (https://tass.com/society/1496927) sempre secondo le forze dell’ordine
> non era Dugin l’obiettivo
>
> bensi’ proprio la figlia.
>
> Ora, se l’attentatrice segue per diverso tempo Darja annotando le sue
> abitudini in modo da poter agire a colpo sicuro perche’ piazza
> l’esplosivo sotto
>
> l’auto del padre e non della sua ?
>
> Certo, mi posso sentir rispondere che evidentemente quella sera padre
> e figlia decisero di andare al festival con l’auto del padre
> (purtroppo questa
>
> informazione non ci e’ stata data) ma allora perche’ se vanno insieme
> poi Dugin decide all’ultimo di rientrare con un mezzo diverso ?
>
> Dugin sapeva qualcosa ? Dugin presagiva qualcosa sulla propria
> incolumita’ ? O e’ solo una semplice coincidenza ?
>
> E ancora, sempre lo stesso articolo piu’ avanti riporta : “chi ha
> effettuato la detonazione era certo che Darjia fosse da sola perche’
> non era Dugin   l’obiettivo”
>
> E qui adesso non siamo piu’ alle coincidenze ma i dubbi affiorano in
> gran quantita’… vanno insieme con la stessa auto al festival,
> all’ultimo Dugin
>
> decide di ritornare non con la figlia e guarda caso la sua vettura
> salta per aria ?
>
> E poi, se l’attentatrice ha seguito per diverso tempo Darja, non
> poteva semplicemente, sapendo dove viveva, usare del veleno ?
>
> Personalmente ho molti dubbi, anche se la versione ufficiale potrebbe
> anche essere giusta, ma cosi’ come e’ accaduto per l’attentato ad Abe
> il mese   scorso (e tenga conto che vivo in Giappone quindi so come vanno le
> cose qui) a guardare le immagini e sentire le ricostruzioni degli
> eventi trovo  diversi punti che non coincidono; e questo mi fa pensare.
>
> La ringrazio per l’attenzione e per il tempo concessomi.
>
> Luca

MB  –  Sì, è evidente la volontà dei servizi di mostrare, maldestramente,   che il bersaglio era proprio Daria, personaggio secondario nella vicenda, e non il padre Aleksander Dugin. Anche la conoscenza delle targhe successivamente poste sulla Mini lascia il sospetto che i servizi seguissero da tempo la sospetta. Il sospetto di complicità interne è sempre presente in Russia.


https://www.maurizioblondet.it/morte-della-figlia-di-dugin-diversi-punti-oscuri/

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