L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 19 agosto 2022

“Impossibile fare informazione con le leggi attuali”

Gratteri accusa: “Impossibile fare informazione con le leggi attuali”


“Fare informazione in Italia oggi è impossibile, con le leggi attuali”. La pesante affermazione del magistrato della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri che ieri sera a Bobbio si è scagliato contro i lacci della legge Cartabia e gli eccessi sulle leggi che puntano a garantire la presunzione di innocenza. L’occasione è stata la prima serata della quarta edizione del Festival dell’Editoria e del Giornalismo Emergente, che ha assegnato al procuratore il premio “Oliviero Beha” per la cultura della legalità. Nel chiostro di San Colombano, per due giorni, spazio alle voci dei giornalisti emergenti grazie all’evento ideato e diretto da Piero Muscari e Danilo Russo dedicato a un grande del giornalismo come Beha, scomparso nel 2017 e autore di diverse inchieste di denuncia.

Gratteri, che ha fatto della lotta alla ‘ndrangheta calabrese la sua missione, è arrivato ieri sera a Bobbio a parlare di legalità in un paese ancora segnato dagli scandali su presunti appalti truccati e corruzione che ha investito l’alta Val Trebbia ormai più di un anno fa. “Quando sono arrivato a Catanzaro ho trovato una Procura spenta, dove la ‘ndrangheta neppure veniva processata, come se non esistesse” racconta il procuratore.

Nella serata, presentata da Muscari, è stato premiato come emergente il giornalista calabro Pietro Comito che si occupa da anni di cronaca nera e giudiziaria a Vibo Valentia, a partire proprio dalle guerre di ‘ndrangheta.

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