L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 19 agosto 2022

Inflazione+Recessione= STAGFLAZIONE. La Cina con l'uso strumentale del covid frena l'inflazione, non vuole cadere nella stagflazione

La Cina fa tremare l'economia mondiale. La lezione di Walmart sull'inflazione

di Francesco Guerrera

Pechino (ansa)

Outlook di mercoledì 17 agosto 2022
17 AGOSTO 2022 ALLE 18:01 

Benvenuti su Outlook, la newsletter settimanale di Repubblica che analizza l'economia, finanza e mercati internazionali in maniera chiara, diretta e accessibile.

A scriverla sono io, Francesco Guerrera, vicedirettore di Repubblica con un passato in testate internazionali quali il Financial Times, il Wall Street Journal e Politico ed esperienze di vita a Londra, Bruxelles, Hong Kong e New York. Per chi vuole saperne di più su di me: e per chi vuole dialogare sui temi di Outlook.

In questa edizione, la Cina fa tremare l'economia mondiale, la lezione di Walmart sull'inflazione

LA COSA PIU' IMPORTANTE: L'economia cinese è in grave difficoltà

La notizia: Il giorno di Ferragosto, la banca centrale di Pechino ha tagliato i tassi d'interesse a sorpresa. Il motivo? Una litania di dati economici terribili che dimostrano che la politica "Covid-Zero" del Presidente Xi Jinping sta frenando il gigante economico dell'Est. Ne ha scritto per noi Gianluca Modolo in questo articolo.

Il dato più preoccupante...: ...è senza dubbio quello sulla disoccupazione giovanile che ha raggiunto un incredibile 19,9% - un record assoluto, e quasi a livelli italiani. Per motivi di politica interna - e con un importante Congresso del Partito Comunista che gli dovrebbe dare un terzo mandato - Xi non si può permettere di "perdere" i giovani e/o di rischiare problemi sociali in quella fetta di popolazione.

Il problema economico per la Cina: Nonostante il luogo comune della Cina come "fabbrica del mondo", l'economia del Dragone è sempre stata spinta dai consumatori. Questa volta, però, una crisi nel mercato immobiliare, le politiche restrittive contro il Covid volute da Xi e quella disoccupazione rampante, hanno fatto sì che sempre meno cinesi abbiano messo mano al portafoglio.

Il problema economico per l'economia mondiale: Senza la Cina, è difficile crescere per due motivi: l'enorme mercato cinese è fondamentale per le esportazioni di Paesi come la Germania, l'Italia ma anche gli Usa e la Francia, e la forza dell'economia cinese spinge il resto del Pil mondiale. In entrambi i casi, i trend non sono positivi. Il volume d'importazioni cinesi è in netto calo e i leader cinesi hanno già praticamente abbandonato l'obiettivo di crescita del 5,5% per quest'anno.

Conclusione: In passato, quando l'economia era in fase di stallo, Pechino iniettava quantità enormi di denaro statale per farla riprendere. Di solito, questi aiuti arrivavano in due modi: attraverso spese miliardarie sulle infrastrutture (basta guardare alla rete stradale della capitale cinese o agli aeroporti di città minori), e con prestiti facili a consumatori per alimentare spese su case, macchine e elettrodomestici. Oggi, però, Xi non ha né le capacità finanziarie né la volontà politica per copiare i suoi predecessori. Il Presidente cinese ha deciso che le sue priorità sono debellare il virus e aumentare il peso geopolitico del Paese. A soffrirne sarà prima di tutto l'economia cinese, e poi il resto del mondo.

Attenzione anche a: La lezione di Walmart per le banche centrali

La notizia: Walmart, il più grande rivenditore al dettaglio del mondo, è un indicatore prezioso per capire il livello di salute dell'economia Usa. La trimestrale del gigante del retail, uscita ieri, offre tre lezioni importanti per la Fed. Eccole:
  1. I consumatori stanno spendendo di più nei negozi per via dell'inflazione ( i prezzi sono più alti) ma anche perché pensano sia meglio comprare adesso che in futuro quando gli scontrini potrebbero essere ancora più salati. Lezione per la Fed: L'inflazione sta cominciando ad influenzare le scelte dei consumatori. Se non scende presto, quelle stesse aspettative potrebbero fomentare nuova inflazione.
  2. Chi fa lo shopping è molto interessato agli sconti che Walmart e i suoi rivali stanno facendo su molti prodotti. Gli sconti sono causati da una sovrabbondanza di merci accumulate dai grandi magazzini nei mesi di "riapertura" dopo il Covid. Lezione per la Fed: Alcuni settori stanno già dimostrando di essere in deflazione (ovvero un calo dei prezzi). Continuare ad alzare i tassi per combattere l'inflazione potrebbe metterli in seria difficoltà.
  3. Con il costo della vita in rapida ascesa, alcuni consumatori hanno deciso di fare meno shopping. Lo si è visto ieri dalla trimestrale di Home Depot - gigante del materiale per il fai-da-te - che ha registrato un calo nel numero di visitatori. Lezione per la Fed (e la Casa Bianca): Il vero pericolo di una spirale negativa è proprio questo: che l'inflazione tenga i consumatori a casa, riducendone la spesa e creando problemi per aziende e produttori.

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