L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 9 settembre 2022

Il VOSTRO Mario Draghi odia se stesso e riversa questo odio sugli italiani. È lui che ha proposto ed è stato attuato il furto ai russi di 300 miliardi di dollari alla loro banca centrale, è lui che è diventato primo attore a dare le armi, e non solo, ai NUOVI NAZISTI ucraini, sempre lui in prima linea a proclamare e fare sanzioni. Ricordiamo per le anime belle che queste sono azioni di guerra. Sa perfettamente che ad Amsterdam si specula alla grande sui prezzi del gas, lo accenna e poi tira dritto appena gli olandesi gli fanno l'alto là. Nessuna meraviglia che ci sia l'impennata dei prezzi delle forniture energetiche e che la Federazione Russa ad un certo punto dica volete il gas togliete le sanzioni che impediscono la normale attività dei gasdotti. Il VOSTRO Mario Draghi riversa incessantemente l'odio sul popolo italiano di cui non gli ne frega niente tiene solo a se stesso e a programmare la possibile certa salita al Quirinale appena si mette d'accordo con Mattarella sui tempi delle dimissioni dello stesso

Fuori dal coro, Mario Giordano impallina Draghi: cosa diceva a maggio. Il tragico errore sul gas


07 settembre 2022a

La Russia attacca l'Europa usando l'arma del gas, chi l'avrebbe mai detto? Mario Giordano inizia la puntata di martedì 6 settembre di Fuori dal coro, il programma di Rete 4, mostrando il piano di contenimento dei costi dell'energia prodotto dal governo. Tra le misure c'è la riduzione di un grado per il riscaldamento degli edifici con un periodo di accensione degli impianti ridotto di 15 giorni.

"Contenimento, razionamento! Eccolo qui il piano del governo, siete pronti ad abbassare i termosifoni? Siete pronti a fare la doccia fredda?", esordisce il conduttore che prende di mira il presidente del Consiglio, Mario Draghi: "Dopo il condizionatore vuole spegnere il nostro riscaldamento".

Il fatto è che il premier ha sottovalutato l'impatto delle scelte dell'Italia sull'economia nazionale e sull'impennata dei prezzi delle forniture energetiche, è il ragionamento di Giordano. "Qualcuno dice: tutto questo succede perché è caduto il governo Draghi. Ebbene Io penso invece che il governo dei migliori abbia sottovalutato un po' di cose, a cominciare dalle sanzioni" alla Russia per la guerra in Ucraina. Le penalità economiche non hanno messo in ginocchio Mosca, ma hanno penalizzato l'Italia. "Sentite cosa diceva Draghi il 31 maggio: l'Italia non esce penalizzata" dalle prime sanzioni. Invece è successo il contrario, commenta Giordano: "Tutti si sorprendono, Putin attacca l'Europa con il gas! Ma penso che sorpresa...".

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