L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 16 settembre 2022

Le sanzioni sono atti di guerra non è un caso che i prezzi del petrolio e gas sono schizzati in alto. Stati Uniti ed Euroimbecilandia preferiscono i rapporti di forza, la guerra piuttosto che accordi commerciali vantaggiosi per tutti i contraenti

Giovedì 15 settembre 2022 - 07:21
“Il Venezuela è pronto a fornire petrolio e gas al mercato mondiale” (dice Maduro)
Crisi per sanzioni a Russia "irrazionali, ingiustificate e illogiche"


Roma, 15 set. (askanews) – Il Venezuela “è pronto” a “rifornire il mercato mondiale” di petrolio e gas, ha affermato il presidente Nicolas Maduro, che ha denunciato la crisi energetica causata dalle sanzioni “irrazionali” adottate contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. “Il Venezuela è pronto e desideroso di svolgere il suo ruolo e di rifornire, in modo stabile e sicuro, il mercato del petrolio e del gas di cui l’economia mondiale ha bisogno”, ha affermato il capo di Stato in un evento organizzato nell’ambito della visita a Caracas del segretario generale dell’Opec, Haitham al-Ghais.

Il presidente chavista ha condannato la “crisi energetica” generata dalle sanzioni contro la Russia, che ha definito “irrazionali, ingiustificate, illogiche”.

Maduro ha quindi chiesto un “prezzo equo ed equilibrato” di 100 dollari al barile e ha ribadito la sua richiesta alle compagnie petrolifere straniere di produrre in Venezuela. “Siamo pronti (…) ad aumentare la produzione di petrolio in modo graduale e accelerato, per espandere e aumentare la produzione di prodotti raffinati”, ha affermato.

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