L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 23 maggio 2012

Tassare le transazioni finanziarie, Wall Street non vuole


Sono diversi mesi, molti, che si è proposto di tassare le transazioni finanziarie, questo è uscito con forza a livello di dibattito dopo la crisi economica, in cui siamo ancora immersi, del 2007/08 in cui si prospettavano soluzioni affinché queste crisi non potessero più accadere.

Si è parlato, a vanvera, che dovesse essere una tassa a livello globale, intanto si poteva iniziare, a parer mio, anche da un solo paese, e che questa doveva riguardare tutte le transazioni e quelle del mercato regolamentato e quelle del mercato non regolamentato. Gli strumenti tecnici a disposizione sono adeguati alla bisogna.

Ma il bisogno e la necessità di compensare in maniera adeguate il capitale finanziario investito con tassi pari al 10-15% annui, è stato la molla che ha spinto Wall Street a respingere sempre, sempre, qualsiasi regola che limitasse la capacità di trarre profitti notevoli, anche a costo di far rimanere un Mercato poco chiaro, poco trasparente e in mano ai più furbi e determinati a fare solo e solo profitti, lo strumento principe sono i derivati.

E' chiaro che in una situazione del genere gli strumenti finanziari che ci sono in giro possono sfuggire di mano e come i guadagni possono essere miliardari, così le perdite possono essere ingenti, miliardarie. La JP Morgan, in sei settimane, sta pagando lo scotto. Ancora non si riesce a quantificare di preciso le perdite, si è cominciato a parlare di due miliardi di dollari si è arrivato alla possibilità di cinque miliardi di dollari, forse sette miliardi.

Ma il problema, messo in luce da questa perdita, giustamente rilevato, e che nel mondo ci sono 650.000 miliardi di dollari in derivati, cioè attività finanziarie che non hanno niente a che spartire con l'economia reale, e che quando questa grossa bolla scoppierà e scoppierà, nessuno sarà in grado di porre riparo al punto di criticità in cui arriveremo, altro che socializzazioni delle perdite e privatizzazione dei guadagni. Il Sistema Capitalistico Occidentale (Stati Uniti, Giappone ed Europa) imploderà ancora più ferocemente di quanto non è già imploso (le file alle banche, fatte dai greci sono pallide rappresentazioni).

Anche l’altra grande regola posta, individuata subito dopo la crisi del 2007/ 08, che doveva essere una delle soluzioni affinché queste crisi, di medesima natura, non potessero più accadere, e cioè la divisione tra le banche commerciali e banche d’investimento, divisione bene ricordarlo eliminato da Clinton nel 1999, seguito a ruota da tutti i governi occidentali, è stata proposta con forza ma che con il passare dei mesi e degli anni è stata lasciata nei meandri delle cose giuste da dire in determinate occasioni, per calmare il giusto malcontento dei popoli, e poi dimenticarle puntualmente.

Ultimo appunto, fu recitato nel 2007/08, quando si disse che non potevano esistere banche di dimensioni enormi, come la Lehman Brothers e appunto la JP Morgan Chase, e altre, si sarebbe posto delle regole e procedure per smantellare e rimpicciolire le istituzioni finanziarie “troppo-grandi-per-fallire”, le quali rappresentavano sempre delle immediate minacce per le finanze pubbliche degli Stati.

Oggi in pratica ci troviamo a dire cose già dette nel 2008 e che non sono state applicate nei confronti della finanza ma i popoli occidentali, in maniera diversa stanno pagando la crisi che la stessa finanza ha innestato. I popoli europei con tasse, tagli ai salari e riduzione del welfare. In Italia Napolitano e Monti, insieme a questi partiti, ci stanno portando a redditi al limite della sopravvivenza e nei confronti delle banche, dei grossi patrimoni delle grandi aziende si usano attenzioni e si mantengono privilegi. Tutto ciò quanto può durare?

martelun

martedì 22 maggio 2012

il minimalismo degli inquirenti, perché?


Napolitano, Monti siete due neoliberali convinti, avete come punto di riferimento il Capitale forte dell'Europa, avete applicato e volete continuare ad applicare all'Italia la politica classica del neoliberismo.
Rigore inteso:
- Come un aumento della pressione fiscale, che come sempre in questo nostro paese a pagare interamente e tutto sono solo i lavoratori dipendenti e pensionati, per il precariato il problema già l'avete risolto in partenza in quanto si percepiscono stipendi al di sotto dei mille euro, stipendi di sopravvivenza.
- Diminuizione degli stipendi e delle pensioni, i primi fermi da anni, le seconde tolto mediamente soldi veri.
- Aumento della pressione fiscale indiretta, l'Imu, la tassa sulla casa fa paura, perché a tutt'oggi i possessori della casa in cui abitano e che hanno un reddito non alto non sanno ancora quantificare di quanto è questa tassa, iniqua e che aumenta le distanze tra chi ha poco o nulla e chi ha molto.
- Aumento delle tasse sulla benzina che si trasmette su tutti i beni di consumo che più comunemente compriamo, tant'è che su questi prodotti, ad aprile del 2012, l'inflazione tendenziale è salita al 4,7%.
- Vendita di Aziende dello Stato, quel poco che è rimasto, e le Aziende dei comuni anche se queste trattano di acque, andando contro la volontà popolare espressa nell'ultimo referendum.
- Togliere soldi all'istruzione, alla sanità e al sistema pensionistico che sono i pilastri dell'Assistenza sociale.

Questo rigore non può portare crescita e non ci sono all'orizonte proposte vere per uscire fuori da questa crisi.
Le entrate del primo trimestre del 2012 sono diminuite, e non poteva essere altrimenti, il calo è stato di 0,6% rispetto al primo trimestre del 2012.
Di questo passo il risanamento,, mantra del Capitale neoliberista europeo e Vostro Presidente Napolitano e Monti, non potrà mai essere raggiunto, anche se un Parlamento ormai sfiduciato dai fatti dal popolo italiano ha messo in Costituzione la clausola del "Pareggio di Bilancio", insensata ed irrangiungibile.

Ma questa non vuole nient'altro che essere la premessa per inquadrare la situazione, il momento che stiamo vivendo.
Manca un particolare, si sono chiamati degli uomini specifici per individuare sprechi e privileggi da togliere nella macchina statale: Ministeri ed Enti.

Lei Napolitano in più occasioni ha parlato di clima di tensione sociale che favoriscono possibili, eventuali tentativi di estremizzare il conflitto, di innescare momenti di eversione.
Insieme a Lei l'hanno fatto le televisioni e i giornali.
Monti, Cancellieri, Passera, ognuno con le proprie sensibilità nelle varie occasioni pubbliche che si sono presentate hanno rafforzato il concetto sopra espresso.

Il 19 maggio 2012, a Brindisi, c'è un atto terroristico, tre bombole del gas vengono fatte saltare in aria, vicino alla scuola Morvillo Falcone.

Noi non abbiamo elementi, siamo lontani dalla zona ma ci domandiamo: perché e chi?
Il perché è balzato subito alla mente di molti è un segnale politico-mafioso, qualcuno, non certamente un individuo, ha voluto mandare un segnale, una richiesta. Stop da quella parte non si passa è vietato, c'è un forte presidio militarizzato, disposto a tutto, per difendere l'accesso.

Siete Voi, le Istituzioni più alte, a cui il segnale deve arrivare e se Voi sapete o avete qualche sospetto, avete l'obbligo di dirlo a noi cittadini, non potete non dirci la Verità, prima che questa cominci ad essere inquinata, come già sta accadendo.

Grande è la costatazione del silenzio delle televisioni e dei giornali, pronti a buttarsi anima e corpo sugli indizi che sempre si presentano nelle occasioni e questa volta non tentano di rispondere alla domanda chi può aver voluto una cosa del genere, chi può avere la sicurezza e capacità di fare gesti così efferati, quale potere può disporre di competenze e complicità tali da fare gesti così forti?
Costatare come diventino casse di risonanza della procura che stranamente si muove su ipotesi minimaliste, cercando di limitare l'individuazione dell'atto terroristico in persone isolate, del quartiere, ipotesi ridicole se non ci fosse di mezzo vite reali di persone, che nulla hanno a che spartire con questi "giochi" di potere a così alto livello.

Si ha la netta impressione che la procura, abbia individuato un possibile capro espiatorio e tenta di fabbricargli sopra le prove, se fosse così, alla tragedia della morte di una nostra giovane e delle sue compagne ferite si aggiunge la rabbia per la spregiudicatezza di come le Istituzioni si muovono e invece della ricerca della Verità, vogliono dare in pasto alla pubblica opinione un mostro costruito.

Costatare di come le televisioni e i giornali hanno i riflettori accesi sulla manovalenza e non si domandano chi è il mandante, si accontentano di assecondare le giravolte del potere istituzionale, fiutano il vento e si mantengano di conserva.
Non scavano, non fanno e non si fanno domande scomode, dimostrano una superficialità sospetta, anche loro complici, anche loro sanno ma non vogliono dire, hanno paura a rompere e inoltrarsi lungo il sentiero dove c'è scritto divieto di accesso.

Noi, da parte nostra, con tutti i nostri limiti, e con le minime capacità che possiamo permetterci cercheremo di stare nella situazione di seguirla e di metterci a disposizione.

domenica 20 maggio 2012

possibile eversione di pezzi "deviati" dello Stato?


Oggi, Monti ha definito l'attentato di Brindisi, un atto eversivo.
Sono perfettamente d'accordo con il nostro primo ministro. E' stato un atto eversivo.
Nella memoria di alcune settimane, chi ha cominciato a parlare di atti di eversione e di terrorismo sono stati tutti i mass media istituzionali, nei riguardi del ferimento ad una gamba di Roberto Adinolfi, riportando ed ampliando le ipotesi di lavoro della Procura.
Cinque, sei giorni fa è il Presidente Napolitano che in tutti i telegiornali amplifica e sottolinea che in Italia c'è tensione sociale, un clima eversivo, estremista.
Il giorno dopo arriva una rivendicazione di un fantomatico, gruppo, con una altrettanto fantomatica sigla e disegno del ferimento dell'Adinolfi.
La ministra Cancellieri, parla di:
Clima intollerabile ed eversivo.
Esiste un clima di esclation.
Tav madre di tutte le preoccupazioni.
Stop agli immigrati, in Italia non c'è lavoro.
14.000 obiettivi terroristici.
Più intelligence non più soldati.

Questo è il quadro, sia pur parziale ed incompleto.

Sabato 19 maggio 2012 c'è l'attentato alla scuola Morvillo Falcone.

Tre bombole di gas messe insieme per esplodere, esprime una volontà di uccidere, produrre stupore, annichilimento.
Amesso e non concesso che sia stata la mafia pugliese, non c'è da parte di questa nessuno interesse, nessuna motivazione plausibile, logica. Comunque tutt'al più può aver prestata la manovalanza. Le mafie si sono sempre prestate, per mantenere comunque il loro potere sul territorio e/o avere un'immunità, magari a tempo.

Monti ha ragione, c'è un disegno eversivo, da parte di menti sottili e disposte a tutto, non è, non può essere una mente malata, ma di un gruppo ben organizzato, ben importante, ben collaudato, con forti appoggi in diversi strati della società, forse addirittura in Istituzioni, certamente "deviate" e "malate" dello Stato.

Noi italiani veniamo da una tradizione di attentati e stragi mai chiariti, colpevoli mai trovati, anni e anni in cui si è mescolato tutto e di più.
Piazza Fontana ancora non ha responsabili di colpevolezza, bene questo è il terreno di sfida che ha davanti il governo Napolitano-Monti ci dia la verità, per loro, per noi, per i giovani.

martelun