L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 1 giugno 2012

la Spagna anticipa la Grecia nel fallimento.


E' comparsa, veloce sulla scena europea, la Bankia, una delle banche più grandi spagnole.
E sta rubando la scena alla Grecia che il 17 giugno ritorna alle elezioni.

Nella scorsa settimana Bankia è stata nazionalizzata come lo fu la Dexia dal Belgio, nell'ottobre del 2011. Per quest'ultima furono spese 4 miliardi di euro e una copertura gestita insieme dalla Francia e dal Belgio per 90 miliardi di euro per consentire di riprendere le attività bancarie.
Per la prima il governo spagnolo ha dovuto versare 4,5 miliardi di euro, ma appunto a distanza di una settimana la Bankia ha fatto sapere di aver bisogno di altri 19 miliardi di euro.

Si sono a lungo confrontati Hollande, Merkel, Monti e ... Obama, in video conferenza per trovare la soluzione tecnica-politica per risolvere, ma ... non si sono messi d'accordo.
"La costruzione di un'Unione Bancaria con un sistema di supervisione unico a livello Ue, una garanzia europea dei depositi bancari e l'intervento diretto del fondo salva-stati europeo (l'Efsf - Esm) nel salvataggio delle banche".

Ma qui è cascato l'asino, in quanto la Merkel si è opposta a usare soldi degli Stati, l'Efsf, per salvare banca fallite. A nulla è valso il tentativo dei tre, per convincerla che la Bankia potrebbe trascinare a cascata il Sistema Bancario Europeo e quindi Mondiale. Effetto domino conosciuto a settembre del 2008 con il fallimento della Lehman Brothers.

Il Sistema Creditizio spagnole ha già bruciato, da settembre del 2008, 190 miliardi, ma ha ancora nella pancia 60 miliardi di crediti immobiliari che non valgono nulla e che emergeranno nei prossimi anni.

Questo è il vero motivo per cui la fiducia è scomparsa dal Sistema Interbancario Europeo da quasi un anno e ciò si riverbera sulle imprese e sulle famiglie che non riescono a svolgere, entrambi, le normali rispettive attività, da qui fallimenti, economia ferma e ... morti.

E a quanto pare i 1000 miliardi dati dalla BCE al Sistema Creditizio Europeo, somma inimaginabile, per tre anni con interessi all'1%, è servito solo ad allontare di qualche mese la Crisi Bancaria.

E il FMI affila le armi e prepara i soldi e le politiche ancora più decise e pregnanti per il popolo e la terra di Spagna, macellerie sociali e di classe, lacrime e sangue, mai più trovare la forza e la capacità di riprendersi la propria Sovranità Nazionale, essere schiavi nella propria terra, nella propria casa, in maniera assoluta ed irreversibile.

Continua in maniera chiara, trasparente, forte e sistematica:
socializzare le perdite, privatizzare i profitti.

Quando toccherà all'Italia?

martelun

lunedì 28 maggio 2012

non c'è la fanno, la Crisi è più grande di loro


Gli Stati Uniti chiamano l'Europa risponde.

La JP Morgan ha un buco, pare, di 7 miliardi di dollari per investimenti speculativi andati male, il 7 giugno ci sarà un'audizione al senato, ma, pare, ci sono 100 miliardi di investimenti speculativi in derivati che sono in sospeso pro tempore.
Si usa, pare, perché sulle questioni economiche le notizie che "filtrano", sono sempre vaghe come se i numeri precisi potessero terrorizzare chi legge e segue con attenzione.

La Bankia, pare il terzo, pare il quarto istituto bancario spagnolo, conoscere quello che è successo, ci fa capire come si è sviluppata la crisi interbancaria del sistema creditizio europeo.
Dichiara di aver bisogno di 19 miliardi di euro per fronteggiare le normali operazioni che una banca dovrebbe fornire e che, esclusa la Germania e i suoi omonimi paesi del nord Europa, non forniscono in quanto sono chiuse su loro stesse a leccarsi le ferite derivate dalla crisi economica del 2007/08, dovute alla speculazione su titoli che oggi non valgono più nulla. Le normali operazioni che le banche dovrebbero fornire è dare soldi alle imprese e alle famiglie che vogliono investire, che vogliono svolgere le loro normali attività.

Entriamo nel merito, a marzo la banca dichiarava che nel 2011 aveva avuto utili per 300 milioni di euro, che possedeva una liquidità di 23 miliardi di euro e quindi godeva di ottima salute.
Tutto falso.
A maggio è dovuto intervenire il governo spagnolo immettendo liquidità per oltre 4,5 miliardi di euro.
Oggi la banca dichiara che il bilancio del 2011 era taroccato e che le perdite ammontavano, già, a 2,9 miliardi di euro.
Si ribadisce il bilancio era taroccato, falsato, non veritiero.

E' intervenuto il governo spagnolo conservatore, neoliberista, quelli che dicono e affermano che il Libero Mercato è il supremo regolatore e stampano appositamente Titoli di Stato per darli in garanzia alla BCE affinché questa presti soldi alla Bankia, a quale tasso non è dato da sapere, i cittadini comuni, il popolo, devono continuare a essere tenuti nell'ignoranza.

Si apre una parentesi, se si dice la verità al popolo, questo magari comincia a fare un po di conti e vedendo la mistificazione a fin dove arriva, si potrebbe arrabbiare e magari comincia a pensare di fare una rivoluzione su cosa produrre, come produrre, quanto produrre e mettere al centro della sua azione il lavoro per tutti, nessuno escluso, e di mandare i politici attuali a zappare la terra.

La Bankia viene nazionalizzata. I profitti ai privati, le perdite si socializzano e sono di chi paga le tasse, lavoratori, pensionati, precari; il popolo, le classi subalterne.

Ma non è finita qui.
La crisi interbancaria che ci stiamo trascinando dall'estate del 2011, noi italiani l'abbiamo ben presente perché e scandita dalla morte di imprenditori e di lavoratori, è dovuta alla mancanza di fiducia che ogni banca ha nei confronti delle altre. La fiducia manca perché ogni banca è consapevole che i bilanci pubblici non sono veritieri perchè contengono in attivo una enormità di titoli tossici che vengono dichiarati per un certo valore ma che invece non valgono ... niente.
E siccome, ognuna sa che i falsi in bilancio non sono solo propri ma che sono anche di tutti gli altri, Tutti sono guardinghi e sospettosi, a ragion veduta, nei confronti degli altri.

E qui, con un colpo da maestro è intervenuta la BCE di Draghi, che pensava di risolvere la questione con la bacchetta magica.
Ha "regalato" al Sistema bancario europeo, per due due volte, a dicembre 2011 e fine febbraio 2012 più di mille, legasi mille, miliardi di euro, per tre anni, ma nulla vieta di prorogare, al tasso dell'1%. Di fatto una regalia. Contro una macelleria sociale popolare che gli Stati hanno fatto, facendo giungere la maggior parte della popolazione: lavoratori, pensionati, precari con le loro famiglie redditi che permettono a mala pena la sopravvivenza e spingendo altri milioni a divenire sempre più poveri schiacciandoli sulle classi più indigenti.

Nella retorica delle parole questi soldi sarebbero dovuti andare al Sistema Produttivo, nei fatti servono per cercare di riequilibrare i bilanci delle banche, piene di titoli spazzatura, per cercarli di riportarli in pareggio.
Missione non riuscita.
I titoli che non valgono niente, tossici, spazzatura sono una enormità, altri che 1000 miliardi di euro.

Eppure adesso è il momento di cominciare a pensare se il Sistema del Capitale, tutto orientato a fare profitti, è quello che soddisfa le esigenze delle società.
Pensare se è adeguato alla bisogna.
Oggi possiamo cominciare a porci la domanda cosa produrre, come produrre, quanto produrre. E ... mettere al centro di qualsiasi azione politica il lavoro per tutti.

martelun