L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 9 giugno 2012

Fibrillazioni continue


La crisi di Bankia che parzialmente nazionalizzata ha ancora bisogno di 19 miliardi di euro per coprire le falle nel bilancio e continuare la sua normale attività, ha messo allo scoperto le deficienze complessive del sistema creditizio spagnolo.

Alcuni parlano di 80 miliardi, altri di 100 miliardi già la non precisione dei dati è un segno preciso della cattiva fede del sistema creditizio che, in tutti questi anni, da settembre del 2008, ha continuato a mettere nei bilanci, titoli attivi che di fatto sono titoli spazzatura. Ma poi come sempre il tempo costringe ad affrontare i problemi, che si sono voluti ignorare. Chiaramente il tempo è anche impietoso e problemi che si potevano risolvere con sacrifici ma chiarezza oggi sono posti in maniera più determinata e più difficile da affrontare, se non impossibile.

Ma non è il solo sistema creditizio spagnolo ad essere sull'orlo del baratro è tutto il sistema creditizio europeo che si trova nella medesima situazione.
La crisi interbancaria è stata terribile subito dopo settembre del 2008, dopo il fallimento della LehamanBrothers, noi in Europa l'abbiamo rivissuta nell'autunno del 2011. E' arrivata veloce e le banche sono rimaste annichilite.

Questa ha avuto un di ossigeno dalla BCE che in due tranche, e il 23 dicembre 2011 e il 28 gennaio del 2012 ha dato la possibilità alle banche di approvigionarsi di soldi liquidi in maniera illimitata, per tre anni, e con un tasso di interesse all'1%.
Una regalia.
Come garanzia le banche potevano dare titoli (tossici, cioè che non valgono niente) garantiti dai rispettivi Stati.

Di questa regalia, le banche ne hanno fatto incetta, più di mille miliardi e pareva che fino ad oggi e la quantità di soldi e la pulizia di bilancio era avvenuta e quindi la crisi interbancaria poteva, apparentemente, dichiararsi superata. Ma è comparsa Bankia che ha confermato che prima o dopo i conti devono obligatoriamente tornare.

La soluzione per la Grecia è stata messa in standby almeno fino al 17 giugno, quando il popolo greco, andrà a rivotare, la prima votazione non aveva prodotto la capacità di fare un'autorità governativa. Ma mettere in standby non è la soluzione. La Grecia è uscita dall'euro o no? E come si svolgerà questa ritirata? Sarà una caporetto che trascinerà tutti alla rincorsa del poco denaro che si ha e che circola? Atene, oggi, non ha i soldi per pagare il gas che la Russia gli fornisce.

Le banche di Cipro, non sono solvibili, sono esposte tutte e in maniera significativa con le banche greche.

La BCE è esposta verso le banche greche il doppio della sua capitalizzazione.
Le banche tedesche sono esposte per 450 miliardi.
Le banche francesi per 600 miliardi.

Oggi i ministri europei si trovano in teleconferenza per cercare soluzioni di come dare gli aiuti alla Spagna, ma questa rifiuta di chiedere aiuto perchè non vuole essere commissariata dal FMI, dalla BCE e dalla Commissione Europea, come è già successo per l'Ilrlanda, il Portogallo, la Grecia.

Obama accusa l'Europa che con i suoi comportamenti porta a picco la non crescita degli Stati Uniti e del Giappone, scordandosi che non ha tassato il Capitale, soprattutto, Anglo-Americano, sulle transazioni finanziarie, non ha ridotto e diviso le banche troppo grandi per fallire permettendo loro di continuare a fare le mille capriole di cui sono diventate protagoniste fin dagli inizi del millenio. Non ha separato le banche d'investimento dalle banche commerciali per cui con i soldi dei risparmiatori si continua a speculare nelle borse, Londra, Wall Street.
Non ha eliminato i paradisi fiscali.

Ma allora che cosa si pretende?

martelun

giovedì 7 giugno 2012

Stati Uniti, falsità, mistificazioni, bugie e prepotenze.


Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha deciso ed ha cominciato ad enunciarlo che, uno Stato Sovrano, la Siria, il presidente Bashar al-Assad deve lasciare il suo potere, perchè a suo dire il popolo siriano vuole un cambiamento.

Su che basi e quali autorità uno Stato, gli Stati Uniti, si arroga il diritto di interpretare il volere di un popolo, di entrare nel merito di come un'autorità costituitosi nel tempo e nel luogo con una specifica cultura deve agire e deve comportarsi.

Agli Stati Uniti non gli basta avere inventato le "armi di distruzione di massa" che erano in possesso di Saddam Hussein capo dello Stato in Iraq, la più grande bufala di questo secolo.
In Iraq ha condotto una guerra di otto anni che ha lasciato un popolo diviso e in mano ad estremisti che in ogni momento fanno attentati e morti.
Certo le multnazionali occidentali del petrolio attingono a piene mani su questa risorsa rapinando il popolo iracheno e facendo arricchire, solo gli indigeni che sono d'accordo sulla rapina in corso.

Quanti morti, quante stragi, quante armi non convenzionate e super distruttive usate.
Falluja è stato un campo di esercitazioni terribile e pauroso, dove la crudeltà umana si è esplicata in maniera netta e precisa.
Gli Stati Uniti sono stati i protagonisti, non c'è stata nessuna mediazione.

Ma la loro superbia è infinita, oggi continuano imperterriti ad occuparsi di popoli e destini, non hanno dalla loro nessun tipo di autorità.
Certamente non quella morale, non quella politica, non quella economica in quanto è grazie a loro che ci troviamo immersi in una crisi che non ha precedenti e da cui stanno pagando lo scotto solo le classi subalterne.

L'unica autorità che hanno è quella delle armi, della loro capacità di distruzione e annientamento, che non è poco, anzi.
Ma appunto perchè è una autorità che viene dalle armi, bisogna fare il passaggio culturale e cominciare a non avere paura di usare le parole che descrivono i fatti, gli atteggiamenti, le prepotenze.

Hollande che da parte di una certa sinistra italiana, è considerato con gioia un cambiamento innovativo, è il primo politico europeo che ha dichiarato che è pronto ad attaccare la Siria, ad invadere terre non sue ma del popolo siriano e dei suoi poteri formati e costituiti nel tempo. Questo è la misura dell'innovazione che Hollande rappresenta, occupare terre non sue e uccidere gente, distruggere aspettative di vita e di sogni. E' un guerrafondaio, e tutte le belle parole e proposte che usa per cercare di far uscire fuori dalla crisi il popolo francese sono obligatoriamente messe a confronto con la sua volontà di piegare e spezzare i destini di altri.

E' giusto seguire con trepidanza i fatti della terra di Siria, e non smettere di denunciare violazioni e mistificazioni da parte del Capitale neoliberista occidentale, che passo passo, padrone assoluto delle televisioni, radio e giornali dell'occidente vuole convicere il mondo che è giusto ... portare guerra e distruzione.

martelun

mercoledì 6 giugno 2012

hanno deciso di non decidere.


Come era facilmente prevedibile la teleconferenza tenutasi il 4 giugno tra i ministri delle finanze del G7 non ha prodotto nulla.

I giorni passano veloci, incalzanti e "loro", dal momento che non sanno come uscire fuori da questa situazione fanno passare del tempo preziosissimo, temporegiando o insistendo su soluzione in cui hanno trovato un no deciso ed inequivocabile da parte della Germania della Merkel.

Ripetiamo la soluzione sarebbe "La costruzione di un'Unione Bancaria con un sistema di supervisione unico a livello Ue, una garanzia europea dei depositi bancari e l'intervento diretto del fondo salva-stati europeo (l'Efsf - Esm) nel salvataggio delle banche".

Si attende da parte della BCE un taglio di un quarto di punto sugli interessi, che può produrre solo un sollievo appena percepibile in un Sistema Bancario Europeo al colasso in cui sembra che si sia giunti ad un capolinea, che parte da lontano e che ora abbia deciso di chiudere la partita.

Anche gli Eurobond, era dal 2010 che si aveva proposto questo strumento insieme alla tassazione sulle transazioni finanziarie, la BCE divenisse prestatore di ultima istanza e infine un'armonizzazione delle politiche fiscali, se si rendessero operativi velocissimamente sarebbe un pannicello caldo sul vulcano che promette di eruttare e di esplodere.

Le quattro proposte, fatte nel 2010, avevano una loro valenza, anche tempistica, non avremo vissuto e continuato a vivere il dramma del popolo greco e le macellerie sociali e di classe che si sono prodotti in diversi paesi. Applicate oggi, non so se riuscirebbe a fermare lo tsumani che si sta preparando.

Madrid chiama e il mondo occidentale si dilania tra gli Stati Uniti e l'Europa.
Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. «Non mi risulta che la crisi sia nata in Europa. Leheman Brothers non era una banca né italiana né francese».
Michael Froman, uno dei consiglieri di Barack Obama «L’Europa ha intrapreso passi importanti per affrontare la crisi ma i mercati si attendono di più, e bisogna fare di più»

I Mercati è il Capitale Finanziario Speculativo del mondo occidentale, finiamola di nascondere dietro la parola" mercato" il Capitale e gli uomini che lo gestiscono e che ne traggono profitti miliardari, quel famoso 1%, che vive sulle spalle di milioni e milioni di esseri umani che non sempre hanno i soldi per comprarsi il pane.
Da oggi in poi dobbiamo rifiutarci culturalmente di accettare la parola "i mercati" e ogni volta che la sentiamo dobbiamo far scattare nella nostra mente "Capitale".

Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha lanciato un vero e proprio Sos. «Abbiamo un problema di finanziamento, liquidità e sostenibilità del debito», ha ammesso parlando al Senato di Madrid. Più esplicito di così cosa si pretende.

Quindi allo stato dell'arte la situazione è questa, si attende la illiquidità di una delle banche spagnole, che può evidenziarsi per un qualsiasi motivo, e la eventuale corsa agli sportelli, già avvenuta ma in maniera soft e graduale. Nel medesimo tempo si attende l'elezione del 17 giugno in Grecia.

Intanto Cipro piccolissimo Stato europeo ha chiesto aiuto per il suo sistema bancario esposto nei confronti delle banche greche, che chiaramente non se la passano molto bene.
martelun

lunedì 4 giugno 2012

La sete di sangue della Nato è infinita, Ieri in Serbia prossimamente in… Siria


Il 24 marzo del 1999 la Nato per tre mesi ha prodotto bombardamenti più che quotidiani a getto continuo sulla Serbia uccidendo, bambini, donne, uomini. Distrutto edifici, strade, ponti: le infrastrutture del paese.

La Nato ha fatto una guerra di aggressione. Come i criminali nazisti, secondo la Corte di Norimberga del 1945/46, che hanno pianificato e iniziato la guerra aggressiva, nel medesimo modo ha agito la Nato, nel marzo del 1999. “Una guerra di aggressione è un crimine che nessuna situazione economica o politica può giustificare”, cambiando il suo mandato originario.

Il generale Wesley K Clark, all’inizio dei bombardamenti Nato, dichiarò: “noi stiamo portando sistematicamente e progressivamente attacchi, distruzione, degrado, devastazione e alla fine- a meno che il Presidente Milosevic acconsenta alle richieste della comunità internazionale- distruggeremo queste forze e le loro installazioni e i loro appoggi”.

Il 7 maggio 1999, durante il bombardamento NATO della Jugoslavia (Operazione Allied Force ), bombe statunitensi hanno colpito l’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese di Belgrado , uccidendo tre cinesi.

Venerdì 7 Maggio 1999 nella città meridionale di Nis; la Nato aveva commesso un “errore”. Invece di colpire un edificio militare vicino all’aeroporto, a circa tre miglia, i bombardieri avevano lasciato cadere il loro carico letale in un groviglio di viuzze vicino al centro cittadino. Almeno trentatré persone vennero uccise e un’altra ventina subì ferite tremende; brandelli di mani, piedi, braccia completamente volati via, addomi e toraci sventrati da frammenti di metallo volanti.

Nel mostrare il loro disprezzo per le Nazioni Unite e la Legge Internazionale, gli Stati Uniti hanno aperto la via a più oltraggi alla morale, più “interventi umanitari”, più dimostrazioni della loro indifferenza al destino di migliaia e migliaia di persone, più bugie, più stupidaggini, più sadismo casuale, più distruzione.

La propaganda ci dice che:

45 civili albanesi vengono trovati uccisi a Račak, probabilmente a seguito di un violento attacco delle forze di sicurezza serbe. La vicenda non è ancora stata chiarita. Per l'UÇK si tratta di un'esecuzione a freddo e non il risultato di uno scontro a fuoco. L'eccidio di Račak rende nulli di fatto gli accordi Holbrooke-Milošević.

ma l’UCK Albanese, una volta, indicata come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti, divenne la carta impiegata per le imboscate alla polizia Serba e agli amministratori; ed i Serbi certamente venivano perseguitati, in quanto ciò equivaleva oggettivamente ad una guerra civile di bassa intensità. (Andare in Kossovo oggi, 4 giugno 2012, e vedere come la minoranza serba è costretta a vivere).

L'Assemblea del Kosovo dichiara l'indipendenza (17 febbraio 1999). La Serbia ne dichiara l'illegalità. I principali paesi europei e gli Stati Uniti riconoscono l'indipendenza del Kosovo. Non lo fanno invece Russia e Cina.

Poco dopo iniziano i bombardamenti con bombe trattate con uranio impoverito.

Basta

Il punto più alto della propaganda, per intervenire dall’esterno in Siria è stato con i morti ad Hula.

Il 2 giugno. La Bbc ha chiesto scusa per aver pubblicato una fotografia che mostra centinaia di cadaveri avvolti in dei lenzuoli bianchi, con un bambino che vi salta in mezzo, attribuendo quei corpi alle vittime del massacro di Hula avvenuto la scorsa settimana in Siria. L'immagine, pubblicata sul sito della Bbc domenica scorsa, non è stata però scattata in Siria dopo i fatti di Hula, ma una decina di anni prima in Iraq da Marco di Lauro, un fotoreporter che lavora per Getty Images.

Questo è il tipico esempio di come l’informazione occidentale sta trattando l’argomento. Utilizza immagini e filmati falsi, spacciati per veri attraverso il web. E’ un crescendo parossistico, si sta preparando il terreno per l’intervento, non sono seri. Non c’è un giorno, in tutti i mezzi di informazione , radio , televisione, carta stampata che non si rovescia addosso al governo siriano le più pesanti ed non provate accuse.

Quando un governo che gode di Sovranità Nazionale, afferma che l’eccidio è stato formulato da assassini mercenari, non è preso minimamente in considerazione. Non si vuole indagare sulla vera causa dei morti di Hula, si dà tutto per scontato perché così deve essere. Non c’è una voce, anche piccola nel mondo occidentale che provi a dire su che basi si fanno queste pesanti accuse, d’altra parte è proprio questa totalità di affermazioni a senso unico che desta sospetto.

Ci vogliamo ricordare di come è avvenuta l’invasione dell’Iraq, della propaganda propinataci in tutte le salse sulle “armi di distruzione di massa” che aveva Saddam Hussein e proprio il Pentagono, fu l’organo che dettava la linea su ciò, con il concorso attivo della solita Gran Bretagna. Si è rivelato una bufala.

Ma tutti, tutti lo sapevano, i popoli del mondo scesero in piazza a dirlo, ma fu tutto inutile.

Gli Stati Uniti di Bush junior, aveva deciso di fare l’intervento esterno in un paese a Sovranità Nazionale e l’intervento ha fatto, coinvolgendo i suoi “alleati”.

Otto anni di guerra con morti e sangue e non è finita.

La guerra condotta in Afghanistan è un altro esempio di come la Nato, organismo di difesa, è diventato organismo di invasione di terre, popoli e Nazioni.

E’ una sequenza incredibile dopo il 1989, con la caduta del muro di Berlino, abbiamo l’invasione della Serbia, dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Libia e si sta preparando l’invasione della Siria. Tutto questo non può essere fatto per caso, c’è un disegno, un piano che noi non possiamo prevedere né immaginare, con i pochissimi elementi che abbiamo a disposizione.

Facciamo una ipotesi.

Creare una linea divisoria netta tra l'occidente e l'oriente, un nuovo muro di Berlino.

Il motivo della creazione del futuro nuovo muro di Berlino è ascrivibile al fatto che in questa maniera si toglie la possibilità strategica ai popoli periferici dell’Europa che più sono immersi nella crisi, possibilità di cominciare a riflettere e di avere dei retroterra con riferimenti politici, che potrebbero sanzionare, soluzioni antitetiche a quelle che il Capitale Neoliberista sta obbligando ad assumere, che sono basate su macellerie sociali e di classe e che deprimono sempre di più l’economia dove chi ne fà le spese sono gli strati di popolazione più deboli e indigenti, sanzionare che un altro modo di produrre è possibile.

Oltre, chiaramente, alla spoliazione materiale dei beni esistenti in questi territori, petrolio, materie prime … metano.

martelun