Ungheria, Orban vuole "stato illiberale", Bruxelles minimizza
Portavoce commissione: non minaccia divorzio da principi europei
Roma, 30 lug. (TMNews) - Viktor Orban ha sfidato di nuovo l'Unione europea e da Bruxelles, per il momento, è arrivata un reazione "soft". Jonathan Todd, uno dei portavoce della Commissione europea, ha detto di non ritenere che il discusso discorso del premier ungherese nel quale s'è detto a favore di uno "stato illiberale" sul modello di Russia, Turchia e Cina come una minaccia all'adesione magiara ai principi Ue.
Tutto nasce da un discorso fatto da Orban sabato scorso a Baile Tusnad, una città rumena abitata per lo più da cittadini di cultura ungherese. Il ragionamento del capo del governo di destra magiaro è che la crisi economica iniziata nel 2008 ha dimostrato che "gli stati liberal-democratici non possono rimanere competitivi". Per questo motivo bisogna prendere esempio da paesi come la Turchia, la Russia e la Cina, che non hanno abbracciato valori liberali e, talvolta, neanche democratici, ma che si stanno dimostrando modelli di successo.
"Io non penso che la nostra adesione all'Ue ci precluda la possibilità di costituire un nuovo stato illiberale su fondamenta nazionali", ha affermato Orban. E questa frase ha messo in allarme opposizione e osservatori internazionali. Per due motivi: la maggioranza di Orban controlla in Parlamento più dei due terzi dei seggi, quindi è in grado da sola di modificare la Costituzione, e il premier ha dimostrato già in passato di essere in grado di modellare l'assetto istituzionale del paese secondo le sue idee.
http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovaeuropa/PN_20140730_00358_NE.shtml
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