TTIP, accordo di libero scambio Europa-Usa: Coldiretti lancia l’allarme per la salute dei consumatori. Ecco di cosa si tratta
L'approvazione del TTIP, l'accordo per il libero scambio di merci e servizi tra Usa e Ue, avrebbe notevoli conseguenze sui prodotti agroalimentari. E molte di queste potrebbero non piacere ai consumatori europei, Coldiretti lancia l'allarme.
Ma l’aspetto che ci interessa trattare in questo articolo è quello che riguarda i prodotti agroalimentari. La Coldiretti, così come altre associazioni europee, sta lanciando l’allarme sul pericolo che l’eliminazione di ogni ostacolo al libero scambio tra Usa e Ue conduca al peggioramento della qualità dei prodotti con conseguente pericolo per la salute dei consumatori. E il rischio è talmente concreto che la Commissione europea si sente continuamente in dovere di giustificarsi. "Non sacrificheremo la qualità degli alimenti dell’Unione europea soltanto per amore di trading, di scambi commerciali maggiori". Lo ha affermato, in riferimento al Ttip, Phil Hogan, neo Commissario designato agricoltura Ue che al Forum Internazionale della Coldiretti ha fatto la sua prima uscita ufficiale in Italia.
E’ noto che Usa e Europa abbiano approcci molto diversi su molte questioni della vita quotidiana. Quando parliamo di finanza ad esempio gli Stati Uniti hanno regole molto più severe, per questo motivo gli Usa sono poco propensi ad adottare le regole meno pressanti dell’Europa. Così al contrario, è risaputo che gli Stati Uniti sono molto più "aperti" riguardo alla sicurezza alimentare. L’Ue infatti, applica il cosiddetto "principio di precauzione", secondo il quale spetta al produttore dimostrare che un dato prodotto non è nocivo per la salute e quindi può essere venduto e consumato. Gli Stati Uniti invece, ritengono che sia necessario provare che il prodotto è nocivo per la salute prima di ritirarlo dal mercato, secondo l’approccio detto "fondato sulla scienza".
Il Ttip, che avrebbe dovuto essere firmato entro la fine di quest’anno, sembra aver avuto una battuta d’arresto per l’irrigidimento di alcuni Paesi, come la Germania, e il cambio di guardia alla Commissione europea. Il presidente Barack Obama due anni fa diede inizio alla trattativa con i burocrati di Bruxelles ponendosi l’obiettivo di concludere il Ttip, il cui negoziato è avvenuto all’insaputa dei cittadini ma non delle potenti business lobby, prima che la vecchia Commissione di Barroso, molto favorevole, andasse in pensione. Nell’era Junker, appena iniziata, sembra molto improbabile che il Ttip venga sottoscritto in tempi brevi.
Nessun commento:
Posta un commento