L'analisi
Matteo Salvini, l'impietosa analisi di Claudio Cerasa: perché la sua bolla è desinata a scoppiare
Cosa rende davvero imbattibile Matteo Salvini? E cosa lo riduce, al contrario, a un avversario facilmente superabile in quanto minoritario per sua stessa natura? A questa e ad altre domande cerca di rispondere in una lunga analisi Claudio Cerasa, che su Rivista Studio, smonta in cinque punti il leader della Lega Nord. Nel pezzo, titolato "La bolla Salvini", Cerasa ammette l'abilità del leghista: "Salvini è uno dei leader che in televisione funziona meglio, che sa come si gioca con i conduttori e con gli ospiti e con i telespettatori: frasi brevi, ragionamenti lineari, concetti chiari, affondi mirati, provocazioni studiate, due numeri messi qua e là per fare un po’ di scena, una sfarinata di populismo, una battuta, un ruttino qua e là e alla fine il messaggio passa, eccome se passa". Ma dopo la dolce premessa, lo affonda.
L'analisi - Cerasa ragiona: "Ma è davvero così inattaccabile" Salvini? E soprattutto, può essere un reale pericolo per
Matteo Renzi? E qui l'analisi si fa mirata: secondo la penna de
Il Foglio
Salvini non solo non è propriamente imbattibile, ma soprattutto non è
pericoloso in prima analisi per Renzi in quanto "il segretario della
Lega, così dicono anche i flussi elettorali dell’Emilia Romagna, toglie
voti non al Pd ma esattamente ai suoi nemici, ovvero
al Movimento 5 Stelle e anche a Forza Italia, e un assist migliore per Renzi non ci sarebbe potuto essere". Non solo, per il redattore capo de
Il Foglio il
secondo motivo per cui Salvini è tutto fuorché imbattibile è che la
deriva decisa ma scarsamente moderata del movimento leghista porterebbe i
vicini di casa di Forza Italia a inseguire anche sui temi come
l'opposizione all'Euro, il che renderebbe il Partito Democratico di
Renzi l'unico vero esponente moderato del paese. In terzo luogo,
nonostante i buoni sforzi e una certa lungimiranza politica, a sentire
Cerasa "Salvini è e resterà sempre un leader che rappresenta un partito
che potrà valere al massimo il dieci o il tredici per cento
dell’elettorato, nulla di più". Tutto ciò soprattutto in quanto se "
i paragoni con la Le Pen potranno essere suggestivi" bisognerà sottolineare, a dirla con l'autore de
Le catene della Sinistra che
"la Francia non ha un fenomeno come il Movimento 5 stelle e per quanto
Salvini possa essere bravo prima di svuotare il 5 stelle di tempo ce ne
vorrà".
La debolezza - In più, secondo Cerasa, se
ci si sofferma ad analizzare quell'intrinseco sentirsi minoritario che
pregna il movimento leghista, c'è una nota di colore che è però di per
sé rilevante. "Sull’Euro, per esempio, il segretario della Lega non solo
ha cambiato radicalmente idea nel giro di pochi mesi ma anche la sua
linea d’attacco a volerla osservare con un po’ di malizia è curiosa:
con quale credibilità
il leader di un partito che ha ancora nel suo statuto, all’articolo 1,
il dogma dell’indipendenza della Padania (...) può pensare di chiedere
al nord Europa di smettere di trattare l’Italia come se fosse un paese
di terroni?". Infine la chiosa: è palese che, a sentire Cerasa, Salvini,
nonostante i proclami, quando servirà, andrà a riabbracciare quel
gran filone del centro destra
(soprattutto Ncd) che adesso sbugiarda dichiarandosi lontano negli
intenti e nei programmi ma che, come nota il giornalista, ci governa già
due regioni: Lombardia e Veneto. "La forza di Salvini è dunque
evidente" ma da questa analisi è evidente pure la sua intrinseca
debolezza: "basa saperlo leggere - scherza Cerasa - il resto verrà da
solo".
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11731263/Matteo-Salvini--l-impietosa-analisi.html
Nessun commento:
Posta un commento