Treni, meno fermate e rischio rincari
Genova - Nel prossimo futuro i treni, in Liguria, potrebbero essere più cari e alcuni convogli, già nel 2015, potrebbero pure “saltare” qualche fermata allo scopo di incrementare la velocità commerciale, che significa consistenti risparmi per Trenitalia. Nuovi tagli? No, puntualizza il direttore regionale di Trenitalia, Enrico Melloni: «Una rimodulazione dell’offerta per stare dentro il tetto dei 150 milioni di euro del nuovo contratto di servizio che entrerà in vigore la prossima estate».
Tradotto: se la Regione non metterà sul piatto maggiori risorse - si parla di 8-9 milioni di euro in più - sarà giocoforza, per Trenitalia, incidere ancora, con inevitabili ripercussioni sulla vita dei pendolari, sul trasporto ferroviario regionale, già ridotto di circa il 10% negli ultimi quattro anni a fronte di un aumento delle tariffe di oltre il 40%.
Sono annunciati anche altri disagi che dovrebbero però portare benefici in prospettiva. Nel giugno 2016, ad esempio, è prevista la parziale “chiusura” delle stazioni di Rivarolo e Sampierdarena nell’ambito dei lavori del nodo di Genova. In particolare, Sampierdarena perderà i flussi in direzione Nord: percorsi alternativi saranno individuati verso Arquata e Busalla mentre i pendolari diretti a Ovada si troveranno di fronte un’interruzione (temporanea) della linea usufruendo di servizi alternativi.
Adesso, la partita tra Regione e Trenitalia, con i pendolari nel mezzo, si gioca tutta sul rinnovo del contratto di servizio, in scadenza a fine 2014. «Il contratto è prorogato sino a giugno 2015, nel frattempo va avanti il negoziato con le Ferrovie, cui abbiamo chiesto uno sforzo aggiuntivo per il rinnovo del materiale rotabile», dice l’assessore ai Trasporti, Enrico Vesco, ieri a bordo del nuovo Vivalto assieme al governatore Claudio Burlando e ai vertici ldi Trenitalia e Rfi in Liguria.
Vesco assicura che, nei prossimi anni, «non ci saranno manovre tariffarie evidenti, a parte gli adeguamenti Istat». Puro ottimismo. Almeno a sentire le parole di Melloni: «Nessun aumento nel 2015, dopodiché si vedrà...». È un fatto che Trenitalia punti ad un rinnovo del contratto oltre la durata canonica dei sei anni e a condizioni economiche migliori per fronteggiare i costi crescenti.
«In Liguria - dice - la velocità commerciale media è di 42 chilometri orari a fronte di una media nazionale di 57 chilometri orari: quindi il costo di produzione del servizio è nettamente più alto». A parità di risorse, dunque, saranno necessari degli “aggiustamenti”. È presto per parlare di veri e propri tagli, ma il sospetto sorge.
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/12/23/ARHsCfyC-rincari_rischio_fermate.shtml
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