Il governo Tsipras alla prova più dura. Far pagare le tasse al popolo greco
Atene ha un credito verso i suoi cittadini di 76 miliardi in tasse non pagate, un quarto del debito pubblico ellenico. Tsipras ha dichiarato di voler riscuotere i crediti, ma potrebbe scatenare una rivolta sociale
Ma non bisogna farsi illusioni, il governo greco sa bene che è impossibile, e Alexis Tsipras ha come obiettivo rientrare di nove miliardi. Questa somma servirebbe a finanziare i programmi sociali che Syriza ha promesso durante la campagna elettorale. Buoni pasto, costo dell'energia calmierato, assunzioni nel pubblico, assistenza sanitaria universale.
Alcuni commentatori affermano però, che un provvedimento del genere rischia di fare esplodere una vera e propria rivolta sociale. I greci non hanno mai amato pagare le tasse (al contrario dei tedeschi che le pagano quasi al 100%). Gli storici dicono che è un retaggio dell'epoca ottomana. Quel che è certo è che Syriza ha vinto le elezioni giurando di non voler alzare le tasse. E per molti greci la pretesa che si paghino fino in fondo è altrettanto sbagliata.
Ogni anno il Fisco ellenico riesce ad incamerare solo il 50 per cento delle tasse che gli spettano. La differenza, dicono in molti, tiene in vita tante aziende che altrimenti chiuderebbero. Insomma, evado le tasse per sopravvivere. Ecco allora che il giro di vite voluto da Tsipras rischia di portare, ancora una volta, la gente in piazza.
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