Un centro per combattere propaganda sul web. Al Sisi prepara doppia offensiva

L’isis
ha formalmente un nuovo nemico molto potente: è l’università Al-Azhar
(“la luminosa”) del Cairo, uno dei centri culturali e religiosi più
importanti dell’Islam sunnita. La struttura, guidata dall’imam Ahmed
Muhammad Ahmed al-Tayeb, ha annunciato la costituzione di un centro
informatico per monitorare e contrastare su internet lo Stato Islamico,
usando lo stesso linguaggio dei fondamentalisti e i medesimi canali di
divulgazione. Recentemente l’Istituto si era schierato contro il Daesh e
il fondamentalismo in generale con le parole dell’Imam, che aveva
esortato i giovani a non cadere nelle trappole dei gruppi terroristici e
con il lancio di un canale satellitare multilingue (arabo, inglese,
francese e tedesco) per contrastare la diffusione di ideologie
fondamentaliste. L’apertura del Centro, però, fa fare un salto di
qualità all’Organizzazione e la pone formalmente come nemico dell’Isis.
Soprattutto per le sue caratteristiche “offensive” nei confronti della
propaganda del Califfato. La struttura potrà contare potenzialmente su
circa 300 mila occhi e orecchie, che corrispondono al numero annuale
degli inscritti all’università e provenienti non solo dall’Egitto, ma da
quasi tutti i paesi musulmani del mondo e non solo.
Inoltre, le stesse specializzazioni
dell’ateneo, che vanno da ʿulūm dīniyya (scienze religiose) a
Giurisprudenza (basata soprattutto sull’insieme delle discipline
giuridiche che fanno riferimento alla Shari’a), permetteranno a chi
opererà nel centro di poter contrastare efficacemente la propaganda
ihadista, sfatando le interpretazioni che i fondamentalisti
attribuiscono ai precetti del Corano e che giustificherebbero la loro
personale “Guerra Santa”. Nel frattempo, il presidente egiziano Abdel
Fattah al Sisi ha ordinato la chiusura di 27 mila moschee nel paese a
rischio di infiltrazione da parte di elementi o predicatori jihadisti.
Non è stata resa nota la lista dei luoghi di culto, ma sembra che siano
collocati in tutto il paese. L’obiettivo è ridurre la capacità operativa
e di reclutamento di combattenti da parte del Daesh nel momento in cui
il paese si appresta – se nel frattempo non muteranno favorevolmente le
condizioni in Libia (vedi un accordo tra i due “governi) – a lanciare
una doppia offensiva di massa nella Penisola del Sinai e a Derna,
roccaforte dell’Isis.
Sul primo versante, lo scopo è eliminare
il movimento Ansar Bayt al-Maqdis, alleato da tempo con l’Isis. A
questo proposito, sono già cominciati bombardamenti mirati con gli
elicotteri Apache che hanno causato la morte di 15 membri
dell’organizzazione tra cui uno dei suoi capi: Ashraf Abu Zrai’y. Le
azioni sono avvenute presso il villaggio di al-Moqataa e hanno visto gli
apparecchi attaccare tre edifice e un veicolo (su cui viaggiavano
Zrai’y, l’autista e una guardia del corpo, tutti uccisi). Sul secondo, è
cacciare gli jihadisti dalla loro roccaforte libica. Dopo la recente
operazione nella città e grazie alle informazioni ottenute dai 55
guerriglieri catturati, Il Cairo ha cominciato a pianificare
l’operazione assemblando una forza militare ad hoc.
Si tratta di un contingente misto a
livello di brigata di cui fanno parte assetti di fanteria leggera e
meccanizzata, nonché di artiglieria pesante, che si andranno ad
affiancare ai commandos delle unità 777 e 999, che da tempo si sono
infiltrati in Libia e monitorano costantemente la situazione nell’area
per rilevare le coordinate dei bersagli e preparare l’arrivo del grosso
delle forze. I miliziani del Daesh, intuendo i rischi, hanno invece
cominciato a ripiegare verso Gebel el-Achdar, la “Montagna Verde”
situata nei distretti di Derna, Gebel el-Achdar e Al-Marj, nota per
essere stata il luogo di rifugio dei ribelli anti-Gheddafi, sterminati
però dai mercenari serbi ingaggiati dal Rais. L’obiettivo è duplice: da
una parte evitare di rimanere imbottigliati nella città, diventando un
facile bersaglio; dall’altra usare la posizione “privilegiata” per
analizzare i movimenti del nemico e “sganciarsi” verso altre direzioni
se necessario.
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