La Cdp resta fuori dal Qe ma dà soldi per il piano Juncker
Vale comunque la pena notare che l'Italia si impegna per una cifra pari a quella di Germania e Francia, che però hanno un pil più alto del nostro. Questo significa che, in proporzione, è Roma a dare più soldi di tutti. Soldi che verranno messi a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti, quella stessa Cdp esclusa dall'elenco delle Agenzie nazionali (quattro tedesche, due francesi e una spagnola) i cui bond potranno essere acquistati dalla Bce nell'ambito del Qe. Non si è capita la ragione dell'esclusione della Cdp. Si spera in un rapido chiarimento perché altrimenti il comportamento della Cassa ricorderebbe fin troppo da vicino quello dell'industrialotto che parla in dialetto e finanzia il club dei signorotti locali nella speranza di esservi ammesso in un futuro anche lontano.
Il ministro dell'Economia, Gian Carlo Padoan, ha assicurato che gli 8 miliardi serviranno a finanziare piattaforme di progetti prevalentemente di interesse nazionale. Ma poiché l'Italia viene dipinta all'estero come un Paese che butta via i soldi elargiti dall'Ue, mentre in realtà è un contribuente netto (il colmo è che anche gli italiani credono alla vulgata bavarese), resta sempre il sospetto che alla fine buona parte di quegli 8 miliardi andrà a finanziare progetti di interesse nazionale della Finlandia e dei Paesi baltici, di quegli Stati, insomma, sempre pronti a farci la morale dall'alto delle loro presunte virtù.
Nessun commento:
Posta un commento