il discorso
Papa Francesco denuncia: «11 ore di lavoro a 600 euro. Se no, vattene»
All’udienza alla Confcooperative il
Pontefice a tutto tondo contro il lavoro nero e la disoccupazione.
«Combattere le false cooperative che ingannano la gente»
di Redazione Online
Papa Francesco incontra i Membri della Confederazione Cooperative Italiane (Ansa)
Un Pontefice combattivo contro sfruttamento e lavoro nero, per i
diritti dei lavoratori, uomini, donne, giovani, e per un futuro in cui
tutti possano godere della dignità che il lavoro dà all’essere umano, ha
parlato sabato alla platea delle Confcooperative. «Oggi la regola, non
dico normale, ma abituale, - ha detto il Papa, in una divagazione, a
braccio, dal discorso generale- è che se cerchi lavoro ti propongono 11
ore al giorno a 600 euro, e poi ti dicono: “Ti piace, no? Vattene a
casa”. In questo mondo c’è la coda di gente che cerca lavoro, se tu non
accetti un altro accetterà. La fame ci fa accettare anche il lavoro in
nero. Faccio un altro esempio: anche il personale domestico, quanti
uomini e donne nel lavoro domestico hanno il risparmio sociale per la
pensione?».
Cooperative contro la disoccupazione
Papa
Francesco nell’aula Paolo VI, affollata da oltre settemila persone, ha
dato udienza alla Confcooperative, e ha detto la sua anche su quanto le
cooperative «autentiche» possono fare per risolvere con la solidarietà i
problemi dei disoccupati; per trovare risorse per «salari giusti» e
«investimenti» nei settori necessari; per essere «motore che solleva e
sviluppa la parte più debole delle società». E per ricondurre la
«economia globale» alle sue finalità di «giustizia sociale» e di «bene
comune». Un discorso lungo e approfondito, che il Papa ha letto per
intero e ha integrato con significative notazioni a braccio. Un discorso
che diventa un tassello nella ricerca di questo pontificato di azioni
concrete contro la «economia dello scarto» e per la «globalizzazione
della solidarietà».
Il denaro, lo sterco del diavolo
Il Papa ha incoraggiato anche la giusta e sempre più necessaria lotta
alla «prostituzione delle cooperative» e a chi ne usa il «buon nome per
ingannare la gente a scopo di lucro». Chiede il recupero di una
«funzione sociale forte» e delle «finalità trasparenti e limpide» della
economia cooperativa. Dice no a «liberismo dei bicchieri pieni» per i
ricchi e delle «briciole» che dovrebbero ricadere sui poveri, per cui
«si continua a fare marketing senza uscire dal circuito fatale
dell’egoismo delle persone e delle aziende».
Tra gli “inserti” a
braccio, anche riflessione su come venga considerata oggi l’età dei
lavoratori. «Tu chi sei, ingegnere, ah, che bello. E quanti anni hai?
Quarantanove? Troppo grande, non servi, vattene». Tra i suggerimenti
papali anche il ricordo di Basilio di Cesarea «che diceva “il denaro è
lo sterco del diavolo”: quando diventa un idolo, comanda le scelte
dell’uomo».
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