Visti da lontano
La strategia incompresa del presidente Obama
La nuova leadership Usa si baserà sempre meno sulla presenza militare e sempre più sulla capacità di promuovere attività e legami economici
Il cuore della nuova politica
Parole assai aspre perché, spiegano alla Casa Bianca, Obama è offeso dall’opposizione preconcetta di molti della sua parte politica ai trattati così come anni fa era offeso dall’opposizione preconcetta dei repubblicani alla sua riforma sanitaria. Ma non si tratta solo di orgoglio ferito. Nella strategia del presidente i trattati con l’area del Pacifico e con la Ue sono molto più che accordi per «oliare» il business e creare un po’ di posti di lavoro: sono il cuore della nuova politica estera americana, l’architrave di una leadership (o influenza) Usa diversa, destinata a basarsi sempre meno sulla presenza militare nel mondo e sempre più sulla capacità di promuovere attività e legami economici. Dovrebbe rifletterci su anche l’Europa che sembra preoccuparsi solo della diffusione degli Ogm.C’è un cambio di passo di Obama che non è stato capito: i sindacati e il sindaco di New York, de Blasio, sempre più ansioso di presentarsi come capofila della sinistra radicale, continuano a demonizzare i trattati e i Paesi, come Giappone e Malesia, che dovrebbero firmarli. Ma per il presidente l’alleanza commerciale servirà anche a contenere e delimitare l’influenza della Cina in Estremo Oriente: Giappone e Malesia sono pedine essenziali di questo disegno. Ma rinvii e battaglie al Congresso stanno irritando i partner asiatici di Washington mentre Pechino approfitta di questo vuoto per reclutare vari alleati degli Usa - Corea del Sud, Germania , Gran Bretagna e anche l’Italia - nella sua banca per le Infrastrutture: lo strumento, osteggiato dall’America, col quale la leadership cinese vuole dare centralità internazionale al grande Paese asiatico.
http://www.corriere.it/esteri/15_maggio_15/strategia-incompresa-presidente-obama-63e9014a-fad1-11e4-92e0-2199ef8c8ae2.shtml
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