L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 13 giugno 2015

Cacciari funzionale al Sistema corruttivo del Pd veneziano e nazionale non può permettere a Casson di diventare sindaco


 

Brugnaro, quel revisore d’epoca Cacciari-Costa


Il candidato sindaco di centrodestra fustiga sulle partecipate. Ma per lui lavora un professionista presente nell'era Pd

 
Nella campagna elettorale per il Comune di Venezia la mala gestio delle partecipate è stato uno dei leit motiv più ricorrenti. E tra coloro che più si sono distinti nel criticare ruggini, incrostazioni ed opacità c’è senz’altro Luigi Brugnaro, candidato indipendente supportato dal centrodestra. Il quale a più riprese ha dichiarato che se diventerà primo cittadino procederà ad un taglio netto col passato. Su Brugnaro però si sono concentrati i dubbi di diversi militanti di base della sinistra veneziana, che lo considerano molto “sensibile” al pensiero di due ex sindaci: Massimo Cacciari (l’arcinemico interno del candidato sindaco del centrosinistra, Felice Casson) e di Paolo Costa, il potentissimo presidente dell’autorità portuale di Venezia.
Se si fa una ricerca riguardo le partecipate dal Comune veneziano durante il decennio Costa-Cacciari (2000-2010) si scorge tra gli incarichi di prestigio il nome di Achille Callegaro. Il professionista veneziano è stato presidente del collegio sindacale di Actv, l’azienda del trasporto pubblico veneziano. È stato sindaco supplente in Ames, la società che gestisce i servizi farmaceutici municipali, nonché sindaco in Venezia spiagge. E ancora: ha svolto la mansione di sindaco effettivo in Vela, società partecipata dal Comune lagunare, che si occupa tra le altre di promozione eventi. Ma soprattutto è stato presidente del collegio sindacale di Pvm ovvero «Società del Patrimonio per la Mobilità Veneziana», una spa pubblica nell’ambito della gestione e dello sviluppo «del patrimonio e di ogni struttura, mobile o immobile, impianto, infrastruttura o altra dotazione patrimoniale, destinata ad essere utilizzata per l’esercizio di qualsiasi tipo di servizio di trasporto pubblico locale». Ma, come da visura camerale, Callegaro é anche presidente del collegio sindacale di Umana e presidente del collegio sindacale di Umana Holding, rispettivamente la main company e la capofila dell’impero che fa riferimento proprio a Brugnaro.
L’elenco delle società in cui Callegaro figura, o ha figurato, con incarichi quasi sempre di sindaco o di revisore, o comunque in organismi di vigilanza, è lunghissimo. E in questa lista di 33 pagine custodita negli archivi elettronici delle Camere di Commercio italiane c’è anche la «Immobiliare Idea 3», una srl di Piove di Sacco nel Padovano, ora in liquidazione. Il nome di questa società nel 2008 compare sui media veneti in quanto il suo legale rappresentante, Claudio Toffanello, viene coinvolto in una maxi-inchiesta della magistratura siciliana in relazione ad un giro d’affari che alcuni clan isolani, fra i quali i Lo Piccolo di Palermo, avrebbero tentato nel Padovano e nel Veneziano, in quest’ultimo caso con specifiche mire sulla lottizzazione Adria Docks a Chioggia. In quella occasione gli altri soci di Idea 3 presero le distanze da Toffanello. Ugualmente Callegaro non venne nemmeno lambito dal caso, da cui è rimasto del tutto estraneo. Ma all’epoca l’inchiesta destò molto clamore anche perché fu coinvolto un maresciallo della GdF residente nei dintorni di Piove di Sacco.
All’oggi non è emerso con chiarezza assoluta come i malavitosi si siano avvicinati alla Idea 3: se con l’ausilio di informazioni proprie o magari con la intermediazione di qualche veneto ben al corrente della situazione e delle dinamiche economico-politiche venete. Ma la vicenda ha continuato a far parlare di sé specie sui blog d’approfondimento, anche dopo il pentimento di Marcello Trapani, un tempo avvocato proprio dei Lo Piccolo nonché “ambasciatore” del clan nel Nordest.

http://www.vvox.it/2015/06/12/brugnaro-quel-revisore-depoca-cacciari-costa/?utm_source=Newsletter+Vvox&utm_campaign=57549ddc76-newsletter_venerd%C3%AC&utm_medium=email&utm_term=0_e1016a8d37-57549ddc76-295267705 

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