La questione principale riguarda il recupero di sovranità (sia monetaria che fiscale che territoriale). Questa voce è imprescindibile perché è il sottointeso di tutte le proposte che la Lega nord considera necessarie, sintetizzate nei “10 punti” del nostro programma economico che il Foglio ha a suo tempo pubblicato in anteprima. Per intendersi: i potenziali alleati devono essere pronti ad agire per gestire l’uscita dall’euro, sia nel caso migliore in cui si riesca a imporre una segmentazione controllata dell’Eurozona, sia che ci si debba trovare costretti ad azioni unilaterali. I potenziali alleati devono accettare di semplificare brutalmente il sistema fiscale per mezzo della “flat tax”, la bassa aliquota unica, uguale per tutti. I potenziali alleati devono concordare sulla necessità di bloccare immediatamente i flussi dei migranti anche contro eventuali opinioni contrarie dell’Europa. Come si può immaginare questi punti non sono “flessibili”: non si può essere “un po’” contrari all’euro, immaginare aliquote “piattine” o lasciare le frontiere “socchiuse”. E’ possibile immaginare alleanze di scopo anche con forze politiche molto distanti per ottenere singoli punti di programma, tuttavia un’alleanza organica non potrebbe mai essere credibile con divergenze sulle basi. L’esperienza delle recenti elezioni regionali insegna che l’elettore pretende la massima chiarezza nei programmi, nelle alleanze e nelle persone.
la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune. Produrre, organizzare, trovare soluzioni, impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST? Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
martedì 9 giugno 2015
Fronte Unico per uscire dall'Euro, dobbiamo prepararci a gestire il dopo
La questione principale riguarda il recupero di sovranità (sia monetaria che fiscale che territoriale). Questa voce è imprescindibile perché è il sottointeso di tutte le proposte che la Lega nord considera necessarie, sintetizzate nei “10 punti” del nostro programma economico che il Foglio ha a suo tempo pubblicato in anteprima. Per intendersi: i potenziali alleati devono essere pronti ad agire per gestire l’uscita dall’euro, sia nel caso migliore in cui si riesca a imporre una segmentazione controllata dell’Eurozona, sia che ci si debba trovare costretti ad azioni unilaterali. I potenziali alleati devono accettare di semplificare brutalmente il sistema fiscale per mezzo della “flat tax”, la bassa aliquota unica, uguale per tutti. I potenziali alleati devono concordare sulla necessità di bloccare immediatamente i flussi dei migranti anche contro eventuali opinioni contrarie dell’Europa. Come si può immaginare questi punti non sono “flessibili”: non si può essere “un po’” contrari all’euro, immaginare aliquote “piattine” o lasciare le frontiere “socchiuse”. E’ possibile immaginare alleanze di scopo anche con forze politiche molto distanti per ottenere singoli punti di programma, tuttavia un’alleanza organica non potrebbe mai essere credibile con divergenze sulle basi. L’esperienza delle recenti elezioni regionali insegna che l’elettore pretende la massima chiarezza nei programmi, nelle alleanze e nelle persone.
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