Aumenti della benzina evitati? No, solo rinviati. Sarà un autunno caldo per il Governo dei “buchi”
di
Marta Panicucci
@martapanicucci
15.06.2015
Matteo Renzi
REUTERS/Yves Herman
La buona notizia è che il primo luglio non ci sarà alcun rincaro sulla benzina. Niente stangata sulle accise un attimo prima di salire in macchina per partire per le vacanze estive. La brutta notizia invece, è che il problema non è stato risolto dal Governo, ma soltanto rinviato di qualche mese. Della serie, perchè risolvere oggi i problemi che possiamo rimandare al prossimo autunno? Intanto però i membri del Governo possono farsi belli dicendo che, come promesso, hanno disinnescato le clausole di salvaguardia ed evitato l’aumento delle accise sulla benzina. Poi se per coprire il buco ci saranno tagli o nuovi aumenti dal primo gennaio 2016, non importa, tanto si sa che gli italiani hanno la memoria corta e questo resterà comunque un successo del Governo del fare.
Ma andiamo per ordine. Il Governo ha inserito nelle legge di stabilità per il 2015 due meccanismi di inversione contabile IVA con l’obiettivo di contrastare le frodi e l’evasione fiscale: il reverse charge e lo split payment. I due meccanismi che valgono circa 1,7 miliardi di euro dovevano però incassare il via libera di Bruxelles. Così nella legge di stabilità sono stati collegati ad una clausola di salvaguardia che sarebbe scattata nel caso in cui l’UE avesse bocciato i due meccanismi. La clausola, voluta da Bruxelles per mettere i conti pubblici al riparo da eventuali minori entrate, prevede il ritocco al rialzo delle accise su benzina e gasolio a partire dal primo luglio 2015.
A fine maggio da Bruxelles è arrivata la notizia della bocciatura del reverse charge che ha creato un buco nei conti pubblici italiani di 728 milioni di euro, attivando così la clausola di salvaguardia. Ieri invece, la Commissione ha annunciato il via libera per il secondo meccanismo, lo split payment evitando quindi che il buco salisse fino a 1,7 miliardi di euro. La norma italiana aspetta ora il via libera definitivo da parte dell’Ecofin, ma la Commissione ha comunicato il suo parere positivo a patto però che il meccanismo d’inversione IVA sia temporaneo, con scadenza al 31 dicembre 2017.
Insomma, la clausola di salvaguardia è attiva? Nonostante l’ok per lo split payment resta comunque il buco da 728 milioni di euro creato dalla bocciatura del reverse charge. Il Governo "ha risolto" il problema nell’ultimo Consiglio dei Ministri. Il comunicato stampa annuncia: “Nel decreto viene introdotta una norma che evita nel 2015 l’aumento dell’accise sulla benzina previsto dalla legge di stabilità in caso di mancata autorizzazione da parte della UE del meccanismo del reverse charge dell’Iva nel settore della grande distribuzione”.
In sostanza quindi, nessun aumento della benzina per il mese di luglio. Il Governo ha evitato il rincaro delle accise su benzina e gasolio non spiegando però, con quali risorse sarà coperto il buco da 700 milioni. Il problema non è risolto, perchè una copertura alternativa non è stata trovata, ma soltanto rimandato. Insomma la falla c’è, ma facciamo finta di non vedere fino alla prossima legge di stabilità quando, spera il Governo, il quadro macroeconomico sarà più chiaro.
Ma le bozze di decreto circolate nei giorni scorsi indicavano coperture alternative all’aumento di accise su benzina e gasolio. Per coprire l’ammanco il Governo pensava di usare i soldi (insufficienti) provenieti della voluntary disclosure oppure entro l’ottobre 2015 sarà disposto l’aumento dell’acconto di IRES e IRAP sulle imprese e l’aumento delle accise a partire dal primo gennaio 2016.
In pratica, una clausola di salvaguardia sulla clausola di salvaguardia. Per quest’estate gli automobilisti sono salvi, per la prossima non ci giurerei affatto.
http://it.ibtimes.com/aumenti-della-benzina-evitati-no-solo-rinviati-sara-un-autunno-caldo-il-governo-dei-buchi-1406238
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