la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune.
Produrre, organizzare, trovare soluzioni,
impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST?
Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
martedì 28 luglio 2015
Ci sono diritti umani indisponibili di cui nessuna maggioranza può legittimamente disporre: diritto alla salute
Sanità/ Borghi (Lega): Lombardia e Veneto pronte alla rivolta fiscale
"Non accetteremo un centesimo in più di taglio alla sanità per le Regioni Lombardia e Veneto". Lo afferma ad Affaritaliani.itClaudio Borghi Aquilini, responsabile economico della Lega Nord. "Siamo pronti alla disobbedienza fiscale"
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Non accetteremo un centesimo in più di taglio alla sanità per le Regioni Lombardia e Veneto". Quella di Claudio Borghi Aquilini, responsabile economico della Lega Nord, intervistato da Affaritaliani.it, è una vera e propria dichiarazione di guerra al governo Renzi.
"Come certificato da fonti indipendenti, la Confcommercio per
l'esattezza, il livello di efficienza della spesa pubblica è massima in
alcune regioni, tanto che la Lombardia è stata presa come benchmark. E
il governo Renzi cosa fa? Anziché applicare tagli mirati sceglie ancora
una volta tagli generici e orizzontali sulla sanità. Possono stare certi
che da parte nostra ci sarà ogni tipo di resistenza. Sarebbe una beffa,
non ci stiamo".
Borghi poi entra nel dettaglio: "Siamo pronti ad azioni di ogni tipo
per impedire questo scempio da parte del governo, anche alla
disobbedienza fiscale. Sarà pure una legge dello Stato (quella che
introduce nuovi tagli, ndr), ma le Regioni hanno il dovere di tutelare i
propri cittadini". Quanto all'ipotesi di rivolta fiscale, precisa
Borghi, "non sarà certo da parte dei cittadini, che possono fare ben
poco, ma da parte delle istituzioni regionali. Una strada potrebbe
essere quella di non pagare più le tasse a Roma, ma non posso al momento
entrare troppo nel dettaglio. Dobbiamo ancora parlarne perché non ci
aspettavamo che il governo facesse in tempi così rapidi una porcheria
del genere".
Borghi spiega: "Lo Stato centrale solo fino a un certo punto può
pensare di togliere risorse a Lombardia e Veneto. Le Regioni virtuose
hanno un potere contrattuale ben diverso dalle altre e non possono
essere minacciate in quanto sono già in credito. Collaboreremo se tutti
sono leali, ma un taglio lineare sarebbe un ulteriore danno ai
cittadini. Vedremo cosa uscirà in conferenza Stato-Regioni e poi
prenderemo le nostre decisioni. E certamente tra le ipotesi in campo c'è
anche quella della disobbedienza fiscale da parte della Lombardia e del
Veneto".
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