L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 9 luglio 2015

il corrotto Pd tradisce l'Italia fa di tutto per assecondare gli euroimbecilli a distruggere l'agroalimentare italiano

Allevatori sul piede di guerra, no al formaggio 'senza' latte

ADNKRONOS
MERCOLEDÌ 8 LUGLIO 2015
Roma, 8 lug. (AdnKronos) - Sono già migliaia gli allevatori, i casari e cittadini che sono giunti dalle diverse Regioni a Roma per manifestare in piazza Montecitorio a difesa del made in Italy e impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte, imposto dall'Unione Europea, che danneggia e inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale.

Davanti a Montecitorio i maestri casari hanno acceso la caldaia per mostrare a cittadini e parlamentari come si produce il vero formaggio Made in Italy, sfidando l'imposizione di Bruxelles. Intorno a loro amministratori, cittadini e allevatori con striscioni sui quali si legge “Oggi mandano in polvere il latte, domani il Paese”, “No a formaggi e yogurt senza latte, difendiamo il Made in Italy” e “Mamme, attente alle schifezze”.

Sotto accusa l'asse franco tedesco che condiziona le politiche europee come si legge su un cartello “Frau Merkel - No all'anschluss del Made in Italy”. Non è un caso che i principali produttori ed esportatori europei di latte in polvere siano Germania e Francia, dicono gli allevatori della Coldiretti.

Ma i cartelli denunciano - sottolinea la Coldiretti - anche “Dai regolamenti comunitari alibi per industriali nemici del Made in Italy” e “Gli industriali che vogliono fare il formaggio senza latte sono gli stessi che sottopagano il latte italiano”, per ricordare che la lettera di diffida inviata all'Italia dalla Commissione europea è stata purtroppo sollecitata dall'associazione italiana delle Industrie lattiero casearie, non a caso accusata in un altro striscione di “alto tradimento”.
A ricordare qual è la posta in gioco, la Coldiretti ha allestito per l'occasione una maxi esposizione delle eccellenze lattiero-casearie italiane, con i prodotti più noti, e curiosi, come il Bastardo del Grappa o il formaggio Imbriago, provenienti da tutte le regioni d'Italia, ma ci sono anche sacchi interi di polvere di latte che rischiano di contaminare queste specialità.

Gli allevatori della Coldiretti hanno anche portato in piazza i principali trucchi che mettono a rischio il loro lavoro e la qualità dei prodotti acquistati dai consumatori, dalla stessa polvere di latte, che l'Italia ha vietato oltre quarant'anni fa e che Ue e industriali vorrebbero riportare sulle nostre tavole, alle cagliate, importate per fare finte mozzarelle Made in Italy, fino alle caseine e agli altri semilavorati industriali provenienti dall'estero che entrano in Italia per preparare formaggi poi rivenduti come tricolori. Con i manifestanti c'è il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo che, insieme ai rappresentanti della principali associazioni dei consumatori, accoglie i cittadini, i parlamentari dei diversi schieramenti e i rappresentanti delle Istituzioni che intendono sostenere la battaglia per il Made in Italy con una apposita sollecitazione al Parlamento per la difesa della qualità del sistema lattiero caseario italiano.

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