la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune.
Produrre, organizzare, trovare soluzioni,
impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST?
Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
martedì 11 agosto 2015
I Fratelli Musulmani è un'organizzazione che usa l'Islam per un progetto di potere e dominio e l'Isis/al Qaeda facce diverse della medesima medaglia
ISIS E RETE
Isis, hacker attaccano il sito dell’Accademia della Crusca
Modificata la pagina web ufficiale del
gruppo di studiosi di lingua italiana. Con un video e un messaggio:
«Questa guerra è appena iniziata». Gli stessi hacker hanno attaccato
anche il sito di un comune pugliese e altri indirizzi in tutto il mondo
di Marta Serafini
L’home page dell’Accademia della Crusca modificata dagli hacler
Un
video dal titolo "Are We Human" con un rapper che elenca le
ingiustizie commesse contro i fratelli musulmani. E un messaggio che
recita «Quando l’America Iran e i sionisti uccidono i musulmani in Iraq,
Palestina, Afghanistan e Vietnam, nessun sente il latrato dei media. Ma
quando lo stato Islamico arriva per difenderci...Tu incontri con le
alleanze. E ti troverai di fronte ai kamikaze. Io difendo la mia
religione, i miei fratelli e le mie sorelle. Perché i vostri governi
sono i veri terroristi. Con il suo supporto o il suo silenzio. Questa
guerra è appena iniziata, e noi vinceremo a Dio piacendo». Firmato
Phenomene Dz. Sembra uno dei siti di propaganda jihadista. E invece è la
pagina ufficiale dell’Accademia della Crusca, istituzione della lingua
italiana.
L’account Twitter con cui è firmato l’attacco
Un gruppo e un account algerino
Il
sito dell’Accademia della Crusca www.accedamiadellacrusca.it, è stato
dunque "defacciato", trasformato in una pagina nera su cui campeggiava
il simbolo dello Stato Islamico. Sulla pagina dell’istituzione italiana
che raccoglie studiosi ed esperti di lingua italiana sono stati linkati
anche due account, uno Twitter sotto il nome @phenodz nel quale
l’utente si definisce Islamic State Hacker e che sembra avere tra i suoi
obiettivi anche parecchi indirizzi russi. Poi, una pagina Facebook che
risulta non raggiungibile. Dall’account Twitter sembrerebbe che l’utente
sia di orgine algerina. Sempre sul sito dell’Accademia colpito si
leggono poi anche altre firme: Abod Hack, Anon Ghost Team, Fallaga Team,
Bradix, Gang Dz, Red Ck, Akiram Dz, Syrian Killer, Sniper Cdm, Z Zone,
come se l’attacco fosse opera di più persone o di più gruppi. Potrebbe
trattarsi dunque di una nuova crew che agisce in nome del Califfato. E
da sottolineare come il Fallaga Team sia una potente squadra di hacker
tunisini che nei mesi scorsi hanno attaccato numerosi indirizzi
francesi. «Mi sono accorto dell'attacco domenica pomeriggio perché mi ha
avvisato una giornalista de La Nazione con cui avevo fatto un'intervista», racconta al Corriere della Sera Claudio Marazzini,
presidente dell'Accademia della Crusca. «I nostri tecnici in un primo
momento erano riusciti a risolvere il problema, poi domenica di nuovo la
nostra home page aveva cambiato aspetto», prosegue Marazzini, che
sottolinea come sporgerà denuncia. La pagina dell'Accademia della
Crusca domenica, in seguito agli interventi dei tecnici, è poi tornata
al suo consueto aspetto mentre i responsabili della aerea web sono in
contatto con la Digos. Ma nessuno riesce a spiegarsi perché gli hacker
abbiano scelto proprio il sito dell'Accademia della Crusca.
I precedenti
In ogni caso non è la prima volta che siti italiani vengono hackerati da presunti affiliati dello Stato Islamico e già da tempo sembra essere attivo un gruppo di hacker vicino al Califfato.
Inoltre questo gruppo già sabato aveva colpito con le stesse modalità
il sito del Comune di Palagianello, in provincia di Taranto, mentre
risulta ancora hackerato il sito della scuola di lingue Wall Street di
Lucca, Bari e Pisa, segno che evidentemente tra questi cyber hacktivisti
ci sono degli italiani. Lo stesso hacker Phenomene Dz, secondo quanto
si legge su Zone-H, archivio delle pagine violate, ha poi colpito anche
altri siti, americani, britannici, giapponesi, russi, tedeschi,
francesi, svedesi e russi, che riportano sempre lo stesso video e lo
stesso messaggio. E in tutti i casi citati non sembra esserci alcun
nesso tra il tipo di obiettivo e i proclami jihadisti. Inoltre non pare
confermata la reale adesione allo Stato Islamico che potrebbe essere
piuttosto usata come pretesto per attirare l'attenzione sulle proprie
imprese.
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