L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 11 settembre 2015

11 settembre 2001, la immagine rende l'idea che i due aerei non potevano buttare giù fisicamente quei due grattacieli costruiti in quel modo, per non parlare del terzo un pochino più basso spostato lateralmente che improvvisamente cade, nel medesimo modo di un abbattimento controllato fatto per edifici da eliminare

MONDO L'ANNIVERSARIO 11 SETTEMBRE 2001, GLI STATI UNITI RICORDANO UNA TRAGEDIA CHE NON SMETTE DI FAR MALE 

A 14 anni dagli attentati, numerose le celebrazioni in programma. Il cuore delle iniziative a New York. Il presidente Obama decreta tre giorni di "preghiera e commemorazione nazionale"






















 È morta "lady cenere" ritratta dopo l'attacco dell'11 settembre a New York 11 settembre: le foto inedite di Bush e i suoi collaboratori durante l'attentato L'11 settembre attraverso i video amatoriali Da Bush a Obama: l'11 settembre nei discorsi dei presidenti americani "Quella mattina ero al World Trade Center": Martina Gasperotti racconta il suo 11 settembre 11 settembre: ecco chi erano gli attentatori I soccorritori, gli "eroi" dell'11 settembre 11 settembre 2001, l'edizione straordinaria del Tg3 11 settembre 2015 L’ultima vittima, poche settimane fa, è stata Marcy Borders, la giovane soprannominata “Lady Dust” perché fotografata ricoperta di cenere subito dopo il crollo di una delle torri del World Trade Center. È morta di tumore come molti altri sopravvissuti all’11 settembre: secondo le stime, i casi di neoplasia da allora sono stati tra 2500 e 3700. A 14 anni di distanza, l’attacco all’America continua a stroncare vite e fa ancora male a una nazione che non vuole dimenticare quel giorno drammatico che ha sconvolto il mondo. Migliaia di persone alle celebrazioni  Anche quest’anno migliaia di persone sono attese sui luoghi della tragedia: New York, Washington e Shanksville. Scenderanno in strada per ricordare le quasi 3mila persone morte quando quattro aerei di linea dirottati si schiantarono rispettivamente sulle Torri Gemelle (alle 8.46 e alle 9.03 locali), sul Pentagono (alle 9.37) e su un campo in Pennsylvania (alle 10.03).   Le cerimonie a New York  A New York la cerimonia principale si svolgerà al Memoriale dell’11 settembre, con minuti di silenzio nei momenti degli schianti e del crollo delle torri e con la lettura dei nomi delle vittime. Inoltre, come ogni anno, nelle ore serali 88 proiettori genereranno delle colonne di luce che uniranno terra e cielo. In condizioni meteo ideali, il cosiddetto “Tribute in Light” è visibile a quasi 100 chilometri di distanza.   Obama atteso a Fort Meade Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, insieme alla first lady e al suo staff parteciperà ad un momento di silenzio nel giardino della Casa Bianca e incontrerà i militari della base di Fort Meade. "Il presidente - ha riferito il portavoce Eric Schultz - non vede l'ora di parlare con uomini e donne patriottici che lavorano ogni giorno per mantenere l'America sicura e onorare i sacrifici dei soldati e delle loro famiglie". Un giorno che ha cambiato la Storia  Gli attentati, rivendicati da Al Qaeda, hanno modificato il corso della Storia. Gli Stati Uniti – e più in generale l’Occidente – si scoprirono più vulnerabili e impararono a conoscere il volto di un nuovo nemico, quell’Osama Bin Laden che sarebbe stato ucciso quasi 10 anni dopo, nel maggio 2011, con un raid delle forze armate statunitensi ad Abbottabad, in Pakistan.  In meno di un mese ci sarebbe stato l’attacco statunitense all’Afghanistan e da lì una spirale di eventi che hanno cambiato il mondo. 



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