Il piano del Cremlino per stabilizzare la Siria
Putin vuole una coalizione internazionale anti-Isis inclusiva a differenza di quella pensata da Usa e Paesi del Golfo che invece tende ad escludere Iran, Libano e lo stesso Assad
La Russia, infatti, che fino ad ora si era limitata a sostenere ed armare l’esercito regolare che combatte al fianco dei soldati sciiti libanesi di Hezbollah e dei “volontari” iraniani, potrebbe appoggiarlo a livello diplomatico costituendo una coalizione internazionale anti-Isis inclusiva a differenza di quella pensata da Usa e Paesi del Golfo che invece tende ad escludere Iran e Libano e lo stesso governo legittimo del presidente Bashar al Assad. A ribadire questa volontà è stato anche il vice ministro degli Esteri iraniano con delega ai Paesi arabi e dell’Africa, Amir Abdel Lihani, intervistato dall’agenzia di stampa siriana “Sana” e che domani incontrerà Assad a Damasco. Secondo il numero due della diplomazia iraniana “qualsiasi iniziativa verrà posta in essere per porre fine alla guerra in Siria deve prevedere la presenza di Bashar Al Assad”.La pax proposta dalla Federazione pone come temi centrali del suo programma – che verrà presentato durante il ministeriale del 30 settembre dal ministro degli esteri Sergej Lavrov - la soluzione dei conflitti nel Medio Oriente e nei Paesi dell’Africa settentrionale così come la lotta contro la minaccia del terrorismo. Sul tavolo c’è il conflitto arabo-israeliano, lo Stato Islamico, la situazione in Afghanistan e Liberia, i rapporti tra Sudan e Sudan del Sud, le attività della forza di pace dell’ONU nella regione di Abyei, contesa tra Khartum e Giuba, i sanguinosi conflitti in Iraq, Libia e Yemen, ma soprattutto la guerra civile siriana che pare essere la priorità del Cremlino.
Nessun commento:
Posta un commento