CITTÀ DEL VATICANO
09/10/2015
Sinodo: "Il valore della famiglia sta nel
rapporto uomo-donna. No al gender"
Per ora la discussione nei Circoli Minori - i
13 gruppi in quattro lingue in cui si sono distribuiti i padri sinodali - si
sono concentrati sulla prima parte del documento-base del Sinodo
Keystone
VATICANO
- Per ora la discussione nei Circoli Minori - i 13 gruppi in quattro lingue in
cui si sono distribuiti i padri sinodali - si sono concentrati sulla prima
parte del documento-base del Sinodo, l'Instrumentum Laboris: quindi non è
ancora entrata nei punti più controversi come l'ostia ai risposati, le unioni
di fatto, le coppie gay. Elementi di maggior sottolineatura sono comunque
emersi, come quello di evidenziare di più nel testo sinodale il valore univoco
della famiglia uomo-donna e il no alla teoria 'gender'.
Ne è un esempio, fra le 13 relazioni presentate oggi, quella di
uno dei tre gruppi italiani, il Circulus Italicus 'À, di cui è moderatore il
cardinale di Agrigento Francesco Montenegro: "Una buona parte dei
padri", nell'analizzare l'introduzione all'Instrumentum Laboris, "ha
segnalato l'esigenza di utilizzare formule che lascino fuori dubbio sin
dall'inizio che l'unico modello di famiglia che corrisponde alla dottrina della
Chiesa è quello fondato sul matrimonio tra uomo e donna", vi si afferma.
"L'indicazione - si aggiunge - è stata accolta prontamente
avvalendosi dell'omelia di papa Francesco nella messa di apertura di questa
assemblea". Secondo il gruppo di lavoro, "l'introduzione è sembrata
il luogo adatto nel quale riferirsi alla portata epocale del cambiamento in
atto rispetto alla famiglia, e alla risposta con valenza anche culturale cui ci
sentiamo chiamati come Chiesa".
Inoltre, "è parso necessario riferirsi con maggiore
abbondanza ai rischi dell'ideologia del gender, nonché alla sua incidenza
negativa nei programmi educativi di molti paesi". Anche "rispetto
alla sfida del secolarismo è sembrato necessario che ci sia un maggior
sviluppo". E "nella formazione all'affettività si è ritenuto
d'obbligo far menzione espressa dell'ideale della castità e del valore
dell'oblatività".
Il Circolo Italiano C, moderato dal card. Angelo Bagnasco,
presidente Cei, a proposito della "teoria del genere" precisa le
implicazioni del relativo capitolo dell'Instrumentum Laboris, "mettendo
più chiaramente in luce il loro carattere ideologico e offrendo alle famiglie
un aiuto per riprendersi il loro originario diritto all'educazione dei figli
nel dialogo responsabile con gli altri soggetti educativi".
Per quanto riguarda invece il Circolo Italiano B, moderato dall'arcivescovo
di Ancona-Osimo, card. Edoardo Menichelli, "i Padri segnalano la necessità
di denunciare lo sfruttamento: del lavoro minorile; dei bambini-soldato; del
corpo della donna (prostituzione, utero in affitto, violenza fino al
femminicidio e lo stupro come 'arma di guerrà)".
Tra gli altri passi, quello in cui "si sottolineano i
limiti di un femminismo all'insegna della sola uguaglianza che schiaccia la
figura della donna su quella dell'uomo e i limiti di quello all'insegna della
sola differenza che tenta di allontanare le identità uomo-donna".
E sull'ideologia 'gender', con forti parole di allarme, si è
soffermato oggi l'arcivescovo di Madrid, mons. Carlos Osoro Sierra, secondo cui
essa "sta arrivando dappertutto: si organizzano certe leggi, si organizza
l'economia. È necessario reimpostare tutto il sistema". "Questo
timore si è molto manifestato nei lavori dei Circoli Minori - ha detto alla
stampa -.
Diversi interventi hanno sottolineato l'ideologia gender che
incide non solo sugli aspetti affettivi, ma anche su quelli economici della
famiglia". Per il presule spagnolo, quindi, "è necessaria una nuova
impostazione del sistema mondiale su questi temi", ribadendo con forza che
"la famiglia è l'origine della vita". Su tali argomenti, ha spiegato
ancora l'arcivescovo di Madrid, nei lavori del Sinodo hanno insistito "non
solo presuli americani e latino-americani ma anche degli altri
continenti".
Tra le altre esigenze emerse nei Circoli, quella di un
linguaggio più semplice, accattivante e coinvolgente del testo e la necessità
di correggere una visione "troppo occidentale ed eurocentrica".
"Da questo Sinodo non si deve attendere un cambio di dottrina, ma come
attraverso di essa si può curare e sostenere la famiglia, specie se lacerata da
sofferenze, guerre, migrazioni, guerre. Quindi come la dottrina può essere viva
oggi e applicabile alla situazione pastorale della famiglia", ha
sintetizzato il cardinale di Manila, Luis Antonio Tagle.
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