Banca Etruria: almeno 30mila toscani hanno perso i risparmi
Federconsumatori: "Problema sociale, prepariamo un esposto in procura"
FIRENZE. “Chi glielo dice a
mio padre che ha perso tutto?: inizia così una lettera – arrivata a
Federconsumatori Toscana – del figlio di un anziano titolare di
obbligazioni subordinate della Banca Etruria, su cui è calata la scure
del Decreto di sabato approvato in Consiglio dei Ministri .
Decreto che per il salvataggio della Banca stessa, con la
costituzione di una nuova banca, lascia con l’amaro in bocca azionisti
grandi e piccoli e risparmiatori che con fiducia sono stati consigliati a
mettere i propri soldi in obbligazioni subordinate (quelle emesse dalla
banca stessa) e che oggi si trovano azzerato il loro valore. Sono
almeno 30mila i risparmiatori toscani di Banca Etruria in possesso di
obbligazioni subordinate che ora valgono zero: mediamente hanno perso
15-20mila euro a testa.
“E’ sicuramente un altro colpo al rapporto di fiducia tra
cittadini e sistema bancario che in Toscana ha visto coinvolte migliaia
di persone per le vicende di MPS e della Banca Popolare Vicenza ex
CariPrato. Con la vicenda delle obbligazioni subordinate di Banca
Etruria, c’è un problema sociale di una comunità che si impoverisce,
riceviamo tante persone disperate che chiedono aiuto”, spiega
Federconsumatori Toscana, che ((hanno illustrato in conferenza stampa il
presidente Fulvio Farnesi, Giuseppe Minigrilli e Pietro Ferrari
dell’ufficio di presidenza) si adopererà su più fronti per tutelare le
persone coinvolte: “Ci sono gravi responsabilità degli
amministratori, del gruppo dirigente e degli stessi organi di controllo,
Banca d’Italia e Consob. Verifichiamo se ci sono i margini per
l’intervento dei magistrati: stiamo lavorando nella raccolta dati in
vista di esposto in procura. Temiamo che nella stragrande maggioranza
dei casi le obbligazioni subordinate siano state vendute a soggetti che
non avevano le caratteristiche (Mifid) per tale tipologia di prodotto
finanziario (alto rischio). Vanno anche sollecitati i parlamentari
toscani affinché in fase di conversione del Decreto si recuperi questa
enorme ingiustizia. E bisogna capire con le Istituzioni se può emergere
un soggetto terzo per attivare forme conciliative. Invitiamo i cittadini
interessati a segnalarci le loro situazioni”.
E da gennaio, con l’introduzione del bail-in, i rischi per i
correntisti aumenteranno. Il primo gennaio 2016 infatti entrerà in
vigore la direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie, una
vera rivoluzione per le banche europee, compreso quelle italiane. Ma
soprattutto per i risparmiatori e titolari di conti correnti. Se
fino ad oggi le banche sono state salvate anche con soldi pubblici – in
tutta Europa lo si è fatto senza alcun vincolo, da gennaio 2016 in caso
una banca sia in difficoltà non interverrà più solo il Fondo
interbancario, ma dovranno farsi carico delle perdite anche i privati
come gli azionisti, obbligazionisti e gli stessi correntisti.
Continueranno ad essere garantiti i depositi fino a 100mila euro. Questo
in gergo tecnico si chiama bail-in, difficile che correntisti e
risparmiatori siano a conoscenza dei veri rischi e gli effetti
collaterali della sua introduzione.
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