Ossessioni
Cardini: «L’Islam è una risorsa, ma è più facile farne un’ossessione»
Parla il più importante storico della religione di Allah: «L'80% dei musulmani italiani dice che non ha alcuna difficoltà a integrarsi ed è disponibile a farlo. Il terreno d’incontro? Il rispetto della cosa pubblica da parte di ciascuno»
Johannes Simon/Getty Images
21 Novembre 2015
Professore, la politica italiana è attrezzata per dialogare in profondità con le comunità islamiche?
È attrezzatissima, se solo lo volesse. Le comunità islamiche italiane lavorano, fanno documenti e cercano un contatto con chi governa, anche se a differenza del cristianesimo loro hanno associazioni come Coreis e Ucoii e non una chiesa. Ma si continua, nonostante questo, a pensare all'Islam come a qualcosa di lontano, che viene dall'Oriente. Ci sono invece islamici italiani. E finché anche i media continueranno a fare disinformazione sull'argomento sarà difficile che l'atteggiamento cambi: aver organizzato manifestazioni di piazza per dire Not in my name penso servirà a smentire la convinzione che le comunità musulmane non si schierano contro il terrorismo.
Che cosa ostacola di più la comprensione?
Il timore dell'opinione pubblica. Ci sono politici di alcuni partiti che fanno un'oscena strumentalizzazione. E politici di altri partiti che hanno invece paura di essere tacciati come islamofili. Il risultato è che in Italia si può dire qualsiasi cosa, qualsiasi porcheria a bocca aperta sull'Islam. Con le altre confessioni religiose non lo si farebbe: s'immagina un giornale che apra con un titolo su 'bastardi cattolici' o 'bastardi ebrei'? Non succederebbe mai.
«Quando parliamo della Francia dobbiamo sapere che là ci sono anche ufficiali dell'esercito di fede musulmana. Ed è una cosa normale»
Rispondo che c'è una verità patente. L'80% dei musulmani italiani dice che non ha alcuna difficoltà a integrarsi ed è disponibile a farlo. Poi c'è un 12% che dice di averle, queste difficoltà, ma non spiega il motivo. Io, le comunità musulmane, le frequento. E le difficoltà che mi segnalano sono sempre molto pratiche, sono collegate al funzionamento della nostra società. Voglio dire, anch'io ho problemi con la burocrazia italiana, non devono averli anche loro?
È corretto dunque ritenere che per la politica italiana l'Islam sia oggi più un'ossessione che qualcosa di concreto con cui confrontarsi?
Credo che l'Islam sia una risorsa della politica italiana. Molti musulmani sono migliori di tanti che senza la politica non avrebbero nemmeno un lavoro. È una risorsa anche a livello elettorale: c'è gente che ha trovato l'America con l'Islam, parlarne male paga a livello elettorale, ma non aiuta nessuno".
Che cosa suggerirebbe per superare questo atteggiamento?
Innanzitutto quelli che parlano in un certo modo dovrebbero cominciare con il verificare i loro pregiudizi. Tutti noi abbiamo pregiudizi ma le persone intelligenti cercano di capire se siano fondati.
Quale può essere il punto di incontro con i nuovi italiani di fede islamica?
La società civile è il terreno di incontro. Gli italiani hanno uno scarso senso della cosa pubblica. Io sono cattolico ma da buon funzionario pubblico sono per una restaurazione fervente della cosa pubblica. Bisogna insegnare che il vantaggio di ciascuno di noi è il vantaggio di tutti. Che non si buttano i mozziconi per terra, che non si parcheggia in doppia fila, che non si ruba al supermercato. Le virtù civiche sono di tutti e possono essere insegnate ai cristiani, ai musulmani, agli ebrei, agli atei. Poi abbiamo le leggi da rispettare: anche nel diritto islamico c'è il riconoscimento di una forza maggiore, come è appunto una legge. Penso che un Islam europeo lo si possa fare, ci sono Paesi dove è già integrato nella società. Quando parliamo della Francia dobbiamo sapere che là ci sono anche ufficiali dell'esercito di fede musulmana. Ed è una cosa normale.
http://www.linkiesta.it/it/article/2015/11/21/cardini-lislam-e-una-risorsa-ma-e-piu-facile-farne-unossessione/28290/
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