L’inchiesta
Banca Etruria, ai pm la relazione
di Bankitalia: in arrivo nuovi indagati
Un pool di quattro magistrati dovrà
esaminare le oltre cento denunce di correntisti. 3 miliardi il buco nel
bilancio dell’istituto di credito toscano, poi commissariato
(Ansa)
Un pool di quattro magistrati di Arezzo per esaminare oltre cento denunce di
risparmiatori che sostengono di essere stati truffati dai vertici di Banca Etruria.
Saranno al lavoro da questa mattina e si occuperanno dei vari filoni
investigativi avviati, ma soprattutto dei nuovi esposti che si sono
moltiplicati nelle ultime ore. L’
inchiesta sul dissesto dell’istituto di credito toscano entra nella fase cruciale.
Già questa mattina la Guardia di Finanza potrebbe consegnare al
procuratore Roberto Rossi la relazione di Bankitalia con l’esito del
procedimento disciplinare aperto nei confronti dell’ex presidente
Lorenzo Rosi, del suo vice Pierluigi Boschi - padre della ministra per
le Riforme Maria Elena - e dai componenti del consiglio di
amministrazione in carica prima del commissariamento avvenuto nel
febbraio scorso.
La valutazione degli illeciti
Si
tratta dell’esito dell’ultima ispezione che prelude all’emissione
delle sanzioni. Il magistrato dovrà valutare se gli illeciti
amministrativi abbiano anche un profilo penale, come del resto è già
accaduto per lo stesso Rosi e per il consigliere Luciano Nataloni,
indagati per conflitto di interessi sulla base delle contestazioni di
Palazzo Koch. L’attenzione degli inquirenti di Arezzo rimane concentrata
sui vertici della Banca e sul management. La valutazione su eventuali
omissioni commesse da Bankitalia e dalla Consob è invece competenza
della Procura di Roma che già da tempo ha aperto un fascicolo sulla
vicenda, ma finora non ha formulato alcuna ipotesi di reato.
Peggior rating
Si
parte dalle operazioni spericolate che hanno provocato un «buco» di tre
miliardi di euro e si arriva all’emissione delle obbligazioni. I
magistrati dovranno valutare se i piccoli risparmiatori fossero stati
adeguatamente informati dei rischi che correvano. Secondo l’agenzia
Fitch - che nel febbraio 2012 assegnò a Etruria un rating (speculativo)
di BB+, il peggiore tra tutte le medie banche italiane - già a fine 2011
i crediti «malati» erano il doppio rispetto alla media delle altre
banche. Una situazione nota agli investitori professionali che erano
restii a comprare se il rendimento era inferiore al 7 per cento e questo
avrebbe provocato la decisione di spostare l’interesse sui piccoli
risparmiatori che invece erano nella maggior parte dei casi ignari della
situazione reale.
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_dicembre_21/banca-etruria-pm-relazione-bankitalia-arrivo-nuovi-indagati-2684cad8-a7aa-11e5-927a-42330030613b.shtml
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