L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 15 dicembre 2015

Marco Carrai, per il momento la consorteria fiorentina del corrotto Pd viene fermata

Aeroporto Firenze, salta in manovra l'emendamento dem sull'ampliamento dello scalo gestito da Marco Carrai

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AEROPORTO FIRENZE
Dietrofront sull’emendamento alla legge di stabilità, presentato dai relatori Paolo Tancredi (Ap) e Fabio Melilli (Pd), che le opposizioni avevano già ribattezzato ‘salva-Carrai’ perché escludeva l’obbligo della valutazione d’impatto ambientale per i piani di sviluppo degli aeroporti di interesse nazionale, quindi anche per quello di Firenze,contestatissimo progetto che si sta sviluppando sotto l’egida di Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti e braccio destro di Matteo Renzi. Un emendamento ufficialmente depositato dai relatori in commissione Bilancio alla Camera, dove è in corso l’esame della manovra, ma che per le opposizioni nasconde la manina del Governo. Di fatto molti degli emendamenti che sono presentati solitamente dai relatori alla legge di stabilità nascono da un input dell’esecutivo.
Prevedeva, verbo al passato, perché i relatori, dopo il coro di polemiche che si è sollevato dalle opposizioni, da Alternativa Libera-Possibile a Forza Italia, hanno alzato bandiera bianca e ritirato l’emendamento questa mattina all’alba. Per alcuni minuti, come racconta un deputato presente ai lavori, la commissione si è trasformata in una “trincea” nella notte per bloccare l’emendamento.
La proposta, in effetti, spianava di fatto la strada al progetto di Carrai prevedendo che i piani di sviluppo aeroportuale “finanziati o cofinanziati dallo Stato” e “considerati di interesse nazionale” sono “redatti e approvati al di fuori del provvedimento di Valutazione di impatto ambientale non oltre l’inizio dei lavori”. Il richiamo esplicito a Firenze non c’è, ma il riferimento allo scalo fiorentino è evidente nell’ultimo comma dell’emendamento, dove si legge che le disposizioni previste si applicano anche alle procedura di valutazione di impatto ambientale e ai piani di sviluppo “in corso di approvazione”.
Di fatto l’emendamento prevedeva che il piano di sviluppo non tenesse conto della valutazione d’impatto ambientale, che ad oggi costituisce l’ostacolo numero uno all’ampliamento dello scalo fiorentino, dove, nei piani di Carrai, dovrebbe nascere una nuova pista. A Firenze, infatti, per arrivare al via libera da parte del ministero dell’Ambiente, attraverso la valutazione di impatto ambientale, bisognerà attendere un bel po’. I dubbi e i rilievi dei tecnici della Regione Toscana e la protesta dei comitati locali dei cittadini hanno rallentato questa procedura, che ora viene di fatto superata con l’emendamento previsto nella manovra. Secondo la proposta di modifica, inoltre, il parere favorevole delle Regioni interessate sui piani regolatori e di sviluppo degli aeroporti, avrebbe compreso e assorbito a tutti gli effetti la verifica di conformità urbanistica e paesaggistica.
Esultano le opposizioni. Stefania Prestigiacomo, in quota Forza Italia, sottolinea che le misure previste dall’emendamento erano “in palese contrasto con l’Unione europea e le direttive comunitarie” e che si sarebbe andati incontro a un serio rischio di un’apertura di procedura di infrazione da parte di Bruxelles.
Il Governo potrebbe tentare la carta dell’aula, riproponendo cioè l’emendamento durante l’esame della manovra nell’emiciclo di Montecitorio, ma i deputati di Alternativa Libera, gli ex grillini che si sono uniti a Pippo Civati, già promettono battaglia: “Se pensa di ripresentarlo, magari blindandolo con la fiducia, metta in conto di dover farci portare via di peso dall’emiciclo di palazzo Montecitorio perché combatteremo con tutte le nostre forze per evitare questo scempio”.

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