di Danila Giuffrida.
“Non ricordo il giorno della votazione delle commissioni – scrive Giampiero Trizzino
sul suo profilo FB – non sono bravo con le date, però ricordo il
trambusto poco dopo lo spoglio dell’ultima scheda che confermò
l’elezione del presidente.
Ricordo anche le mie gambe che tremavano sotto il tavolo. Non
per la gioia, per la paura. Non avevo idea di cosa volesse dire fare il
presidente di una Commissione. Di una cosa ero certo, di non essere
all’altezza. E allora ho fatto l’unica cosa che ogni ambientalista
avrebbe fatto al mio posto, mi sono fatto guidare dalla passione..”
Ed è così che lo abbiamo conosciuto, Giampiero Trizzino,
come giovane e preparatissimo avvocato oltre
che appassionato “consulente ambientale”. Dottore di ricerca in gestione
integrata dei rifiuti, eletto nelle liste del M5S
per la circoscrizione di Palermo, è stato nominato componente della
Commissione Regolamento il 12 dicembre del 2012: una settimana dopo,
veniva eletto Presidente della Commissione IV Ambiente e Territorio.
Cofirmatario di 1.295 fra Disegni di Legge, Mozioni, Ordini del giorno,
Interrogazioni e Interpellanze parlamentari, 78 dei quali lo hanno
visto primo firmatario, Giampiero Trizzino, dal 1° dicembre scorso, non è
più Presidente della IV Commissione – Territorio e Ambiente
dell’Assemblea Regionale Siciliana. Estromesso dalla Presidenza, e
sostituito da Mariella Maggio (Pd).
Lo avevamo incontrato, per la prima volta, già il 22 gennaio del 2013, qualche settimana dopo la sua elezione, quando l’intera IV Commissione dell’ARS si era recata a Niscemi per incontrare le amministrazioni locali, i cittadini e i Comitati No Muos
E poi ancora il successivo 5 febbraio,
quando la IV Commissione Ambiente e Territorio e la VI Commissione
Servizi Sociali e Sanitari dell’ARS si erano riunite in un’ audizione
congiunta aperta ai portavoce degli attivisti No Muos
e a tutte le parti in causa nella faccenda MUOS. Grandi assenti il
presidente Crocetta e la US Navy, durante quella
audizione, furono ascoltate testimonianze e acquisiti agli atti
importanti documenti prodotti dai “convocati” dalle due Commissioni. Dai
dirigenti ASP di tre province, ai dirigenti Arpa ed Enav, dal dirigente
generale del Dipartimento Regionale Ambiente, il dott. Arnone ai due
ingegneri dell’Università di Palermo (proff.ri Livreri e
Zanforlin) che avevano giocato un ruolo “decisivo” nel rilascio delle
prime autorizzazioni, ancora oggi al vaglio della Giustizia
Amministrativa di secondo grado (CGA). Furono ascoltate anche
associazioni come l’A.D.A.S. e Legambiente; il sig. La Rosa (sindaco del
Comune di Niscemi), e tanti altri ancora.
Quel giorno da Trizzino e da Di Giacomo,
oltre che da tutti i presenti, furono “ascoltati”con particolare
attenzione, soprattutto gli esperti come la prof.ssa Brai (esperta di
fisica medica, Università di Palermo); il dott. Cottone (chimico,
Consiglio Nazionale dei Chimici); il dr Strano (consulente scientifico
del Movimento No Muos Sicilia);
il prof. Levis (biologo esperto di mutagenesi, Università di Padova);
il prof. Monorchio (ingegnere, Università di Pisa); il dott. Coraddu
(fisico, consulente del Politecnico di Torino) e il prof. Zucchetti
(fisico, Politecnico di Torino). Gran parte di quegli esperti si
riunirà, successivamente, in una Commissione che, nei mesi successivi,
presenterà relazioni e studi attestanti la gravità del nocumento che le
onde elettromagnetiche del MUOS provocherebbero alla popolazione di
Niscemi e all’ambiente circostante.
Il Muos ha fortemente impegnato, in
questi tre anni, Giampiero Trizzino e la sua presenza sul territorio
niscemese non è mai mancata.
Ma il suo impegno si è rivolto anche a molto altro ancora come: “aprire le porte a Greenpeace durante le trattative sulle trivellazioni
petrolifere, oppure, ancora, ad intavolare progetti di riforma con
l’associazione Rifiuti Zero”, così ha affermato egli stesso nel
messaggio di saluto ai suoi amici e sostenitori.
Ma cos’è successo?
Difficile da dire, a metà ottobre il
“piano rifiuti” del governo della Regione Siciliana, fa infuriare il M5S
e lo stesso Trizzino ha parole durissime nei confronti del “progetto”
che prevede la creazione di sei inceneritori in tutta l’isola. “Sei
impianti più piccoli (dei due imposti dal diktat di Renzi) ma che, in
pratica, non risparmieranno nessun angolo della Sicilia – afferma l’allora “ancora presidente” della Commissione Ambiente
– I luoghi precisi sono ancora da definire, ma non è peregrina l’idea
che possano essere realizzati nei pressi delle discariche, a Bellolampo,
per esempio, per quanto riguarda Palermo e a Motta per quanto riguarda
Catania. Di certo c’è che corriamo il rischio di veder puntellata
l’isola di impianti che guardano al passato e che rischiano di
avvelenare il futuro. Crocetta disconosce le parole recupero dei
materiali. Dovunque i rifiuti vengono valorizzati con la raccolta differenziata, in Sicilia si segue la strada opposta“.
Sarà stato questo l’elemento che ha inciso sul rinnovo della
presidenza delle Commissioni? Oppure le polemiche seguite al voto
negativo che il Pd siciliano ha espresso, riguardo alla proposta di referendum contro il piano di trivellazioni in Italia?
Che cosa ha fatto decidere questo passaggio di consegne da un Giampiero
Trizzino (M5S) ad una Mariella Maggio (PD)? Lo sapremo mai?
I deputati del M5S hanno le idee molto chiare a proposito:
“Ha vinto la spartitocrazia – scrivono in un loro comunicato – la
meschina divisione dei posti di potere tra i partiti, a prescindere da
competenze e meritocrazia. Punto”. “Dentro queste mura –dicono i pentastellati
– non esiste altra regola che occupare tutti i posti di potere, a
dispetto del bene della Sicilia e dei siciliani. Ci conforta il fatto
che per questa gente sono gli ultimi giri di giostra. I siciliani, anche
col Crocetta quater, hanno visto abbastanza e alla prossima scadenza
elettorale sapranno come dargli il benservito”.
“Chi parlava di inciuci e manovre orchestrati dal M5S –
continuano i parlamentari M5S – è servito. Queste elezioni dimostrano,
ove ce ne fosse stato bisogno, che queste prassi sono totalmente
estranee al nostro Dna. Il più grande rammarico, ora, è che il prezioso
lavoro portato avanti in tre anni verrà distrutto. Perché è questo
quello che succederà. Tutti i disegni di legge in corso si bloccheranno e
ce n’erano alcuni quasi al capolinea, attesi da oltre trent’anni, come
quello dell’edilizia. La nostra presidenza della quarta
commissione evidentemente era scomoda e l’aver bloccato diverse
sanatorie, sicuramente non ci avrà favorito. Noi, comunque, andiamo
avanti per la nostra strada, certi che le regole e i principi e non gli
interessi personali, prima o poi avranno la meglio”. A
Trizzino va il grazie di tutto il gruppo parlamentare, degli attivisti
e simpatizzanti del Movimento. “Ha guidato la commissione con grande
competenza e abnegazione, cose che nessuno potrà mai negare. Vedremo
cosa saprà fare chi gli succede. Siamo molto curiosi”.
Lo siamo anche noi.
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