PATTO SEGRETO
Ecco cos'è il Ttip: un favore alle Corporations calpestando diritti e democrazie
ITALIA.
Un trattato segretissimo e deciso ai piani alti delle istituzioni
europee potrebbe letteralmente stravolgere la vita di milioni di
europei. Norme decise senza interpellare alcun parlamento (anzi persino
il Palamento Europeo è stato tenuto allo scuro) si stanno varando norme
che dovrebbero favorire “il libero mercato” ma così facendo si
creerebbero ricadute e conseguenze micidiali sulle economie locali,
sulla tutela dei diritti come la salute, l’ambiente e l’alimentazione.
Si chiama Transatlantic Trade and Investment Partnership, meglio noto
come TTIP, e ufficialmente è finalizzato a «ridurre le barriere
commerciali» e a «rilanciare la crescita economica per uscire dalla
crisi».
Sono molteplici i campi di intervento del trattato che
spazia dalle tariffe doganali alle lungaggini amministrative, cambia le
regole delle controversie con le Corporations e istituisce arbitrati che
sovrasterebbero persino le legislazioni nazionali.
Ci sono poi nuove regole sui servizi finanziari, sull’agroalimentare e
la sanità. Tutto in ossequio alla sacra regola dell’incremento del
business.
La parola d’ordine è “facilitare”: tutto quello che
rallenta il commercio sembra debba essere eliminato e per questo si
stima un beneficio di 119 miliardi di euro l’anno (pari a 545 euro per
una famiglia media) per l’Europa, 95 miliardi di euro l’anno per gli USA
(pari a 655 euro per famiglia).
Tutto ha un prezzo e in questo caso
si pagherebbe in termini di cessioni di diritti, tutele, salute ed in
una parola con la cessione di una parte della democrazia.
MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA: L’INTERESSE PUBBLICO CEDE IL PASSO A QUELLO PRIVATO
Non sempre gli States sono meglio dell’Europa. Non sempre la “libera”
America è davvero più libera. Non sempre la tutela dei diritti è
maggiore in America. Non a caso la culla del diritto è in Italia e
questo ha permesso all’Europa di essere all’avanguardia su alcuni
aspetti che riguardano la vita di tutti i cittadini.
Per esempio
sarebbe affievolita la tutela dell’interesse pubblico, cioè di tutti
quei beni (anche immateriali) che vengono gestiti e preservati dai
governi perché troppo importanti per lasciarli sul mercato. Molti
servizi pubblici andrebbero verso la inesorabile privatizzazione o
svendite selvagge a vantaggio di poche lobbies.
Ma per favorire il libero mercato si abbasserebbero gli standard di
qualità, per esempio, sulla sicurezza dei cibi o della salubrità
dell’ambiente, dei luoghi di lavoro, sull’utilizzo di sostanze chimiche o
non del tutto prive di conseguenze negative. Anche dal punto di vista
della tutela del consumatore i livelli di difesa scenderebbero
inesorabilmente con uno sbilanciamento verso le imprese. Facilitare in
questo caso molto spesso significa diminuire costi e controlli per
abbassare i prezzi ed essere maggiormente competitivi sui mercati. A
discapito della qualità e della genuinità.
Il trattato viene negoziato in segreto tra la Commissione europea e
il ministero del Commercio Usa: non c’è accesso alle bozze dei testi
dell’accordo – nemmeno per i membri del Parlamento europeo o dei
Parlamenti nazionali – e quanto trapela sono tutte cose che non avremmo
dovuto conoscere.
I governi europei hanno dato alla Commissione
Europea il mandato di negoziare con gli Stati Uniti anche la
liberalizzazione degli investimenti delle imprese multinazionali con il
fine di dare più potere a queste.
Si aprono i mercati e si
proteggono gli investitori ma se un governo decide per esempio di
introdurre regolamentazioni o norme a tutela della salute che possano
essere “restrittive” rispetto agli interessi commerciali ovvero agli
interessi economici degli investitori stranieri, tali da “espropriare”
direttamente o indirettamente gli investitori medesimi, allora scattano
sanzioni o azioni legali con la funzione di precludere l’applicazione
della norma a tutela della salute ovvero imporre forme di compensazione
contro lo Stato che si azzardi a far valere le proprie prerogative.
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TRIBUNALI PRIVATI E AVVOCATI-GIUDICI
Tra le norme in discussione c’è anche la Investor-state dispute
settlement (ISDS), uno strumento di diritto pubblico internazionale già
utilizzato che in qualche modo si sostituisce alla legislazione
nazionale instaurando tribunali privati.
Tali tribunali di arbitrato
constano di collegi di tre membri scelti, ricorso per ricorso, da una
short list di avvocati privati (circa 300) dei maggiori studi, pagati
profumatamente per ogni arbitrato, le parti in causa poi si scelgono il
giudice. Secondo alcuni questo tipo di giurisdizione aprirebbe il campo a
conflitti di interessi e a richieste milionarie delle Corporations ai
danni degli Stati nazionali in caso di controversie.
Luis
Fernandés-Arbesto, professione arbitrator internazionale, ha detto
parlando dell’arbitrato e del Ttip: «Quando mi sveglio di notte e penso
all’arbitrato, non smetto mai di meravigliarmi come Stati sovrani si
siano accordati per tali arbitrati sugli investimenti. [...] Tre
individui privati ricevono il potere di rivedere, senza alcuna
restrizione o procedura di appello, tutte le azioni del governo, tutte
le decisioni delle corti, e tutte le leggi e regolamenti emanati dal
parlamento».
SALUTE A LORO In fondo
il Ttip è “soltanto” un accordo bilaterale tra due nazioni federali: gli
Usa e L’Europa che però coprono il 50% del prodotto interno lordo
dell’intero pianeta e per questo si è parlato anche di “Nato del
commercio”.
La liberalizzazione dei lacci e lacciuoli tra
Europa e Usa in campo sanitario significa che qualunque operatore
statunitense potrebbe venire in Italia ad aprire cliniche e ospedali.
Questo aumenterebbe la concorrenza anche con gli ospedali pubblici.
Secondo alcuni analisti l’arrivo dei colossi americani spazzerebbero via
anche i piccoli operatori e le piccole medie imprese (che operano nel
caso di questo esempio nella sanità) poiché chi giunge da oltre Oceano
non può essere in alcun modo discriminato.
Si pensi agli appalti
pubblici e alle commesse pubbliche di vario genere: anche le imprese
medie o medio grandi potrebbero faticare ad accaparrarsi commesse se il
confronto è con multinazionali che al confronto sono giganti.
BOCCONE AMARO
E’ opinione di alcuni studiosi, ad esempio, che l’accordo TTIP avrà
effetti assai negativi sulla lotta contro le malattie croniche (diabete,
obesità, patologie cardiovascolari e dentali), per il semplice fatto
che favorirà, tra gli altri, la disponibilità di cibo ipercalorico.
La necessità di una “convergenza sulle regolamentazioni” tra Stati Uniti
ed Europa porterà inesorabilmente l’Europa ad omologare gli standard
sulla qualità dei cibi e dell’ambiente ai livelli americani. Ed il
problema è che il quadro normativo statunitense è molto meno rigoroso.
Il 70% del cibo confezionato in vendita negli Stati Uniti contiene
ingredienti geneticamente modificati (Ogm), al contrario dell’Europa,
dove la loro circolazione commerciale è di fatto vietata.
PESTICIDI E PRODOTTI IMPORTATI L’uso dei
pesticidi in agricoltura negli Stati Uniti non ha paragoni rispetto alle
regolamentazioni europee, e la stessa cosa vale per il ricorso agli
ormoni e agli antibiotici, massicciamente utilizzati per far crescere di
più e più velocemente gli animali da macello, una pratica assai più
controllata in Europa a causa dell’incidenza dei tumori e delle nuove
resistenze antimicrobiche.
Infine, in Europa, le sostanze tossiche si possono usare solo quando
ne sia stata certificata la non dannosità, mentre in America è il
contrario: ogni sostanza è utilizzabile finché la sua nocività non sia
provata.
Dunque di fatto con Il Ttip si potrebbero liberamente importare e
vendere prodotti che hanno potuto beneficiare di pesticidi vietati in
Europa oppure vendere cibo con Ogm, cosa che non potrebbero fare i
diretti concorrenti europei. Secondo diversi studiosi anche l’impatto
sulla libera concorrenza del mercato subirebbe molteplici scossoni in
diversi campi essendo alterata di fatto la parità tra le imprese.
FINANZA REGOLE E CONTROLLI A RIBASSO
L’uniformarsi delle regole finanziarie tra Usa ed Europa porterebbe
secondo diversi analisti ad un ulteriore impoverimento dei controlli e
delle tutele degli acquirenti. Tra l’altro in diversi hanno fatto notare
come sia quanto meno grottesco che gli Usa dettino tali norme agli
europei quando proprio negli Stati Uniti meno di dieci anni fa si sono
aperte le crisi finanziarie più profonde causate esattamente dalle
maglie larghe dei controlli. Crisi finanziarie che hanno avuto carattere
mondiale e come protagoniste indiscusse e intoccabili una decina di
banche mondiali.
Questi sono solo alcuni (s)punti che
riguardano una materia molto vasta e ancora troppo nebulosa. C’è ancora
molto altro da sapere sul Ttip e per questo qui sotto proponiamo alcuni
link per approfondire.
http://www.primadanoi.it/news/mondo/561018/Ecco-cos-e-il-Ttip-.html